Madrid ha riaperto. Tutto. Da due settimane. E ci dà un’inconfutabile prova: il lockdown non salva vite, uccide solo psiche ed economia. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, è ora di cambiare strada. Per essere più chiari: bisogna farci tornare a lavorare. Tutti: dai bar ai teatri, dai ristoranti alle piscine. Senza coprifuoco
A due settimane dalla riapertura di tutti i settori martoriati in nome della salute pubblica, a Madrid lo scenario non è peggiorato. Anzi. Sarà (forse) grazie alla primavera, ma contagi e morti non sono saliti.
Vi riportiamo un articolo del Corriere (Clicca qui). C’è qualche imprecisione (chi vi scrive ha vissuto a Madrid e ha amici là), ma dati alla mano la notizia è evidente. E non si deve ignorare. Poi, che Madrid abbia aperto tutto ha una motivazione politica: a breve si terranno le elezioni regionali. Il sindaco della capitale è di destra. Come il Presidente della Regione. Lo diciamo giusto per il piacere della precisione. Ma ci interessa meno di zero. Il punto è: le strategie perpetuate da oltre 13 mesi non hanno funzionato, dobbiamo ammetterlo. E ora non ci resta che riaprire. Tutto. Bar, ristoranti, teatri, piscine… E vaccinare. Tutti.
Il 13 aprile a Roma ci saranno un’assemblea delle confederate e una manifestazione nazionale per chiedere all’esecutivo risposte certe sulle riaperture. Ora, il confronto tra le regioni di Milano e Madrid sbugiarda i rigoristi: i lockdown non salvano vite e distruggono l’economia e la psiche.
Abbiamo sbagliato strada. Non c’è più tempo per aspettare ancora. Lo ripetiamo: c’è solo urgenza di vaccinare e farci tornare a lavorare. E a vivere.




