L’Accademia del caffè napoletano nasce dell’unione tra l’associazione Mediterranea e Caffè Borbone. La scuola vuole promuoverne e tramandarne la valenza rituale e sociale.
Ora che è nata sembra quasi incredibile che non esistesse già, stiamo parlando di un’Accademia del caffè napoletano, uno dei prodotti e delle tradizioni italiane più conosciute nel mondo.
L’idea è di Mediterranea un’associazione specializzata in attività di divulgazione scientifica, ricerca, formazione e valorizzazione agroalimentare e della cultura gastronomica, e si è realizzata grazie alla collaborazione con l’azienda partenopea Caffè Borbone.
L’Accademia avvierà a breve dei corsi, su tre livelli di crescente impegno e specializzazione, che saranno rivolti ai semplici appassionati, ma anche a tutti coloro che vorranno utilizzarli per acquisire credito e professionalità nel mondo del lavoro. Le lezioni saranno teoriche e pratiche e verteranno su storia e provenienza del caffè, differenze tra le varie miscele, ma anche sugli aspetti sociali legati al rito del caffè. Nel terzo livello non mancheranno poi approfondimenti su marketing e sull’analisi dei consumi.
La scuola, oltre a insegnare tutto quello che ruota intorno al caffè, vuole in sostanza promuoverne e tramandarne la valenza rituale e sociale, che per Napoli, ma anche per L’Italia intera è veramente qualcosa di unico e importantissimo.
Sede della struttura sono gli spazi della mostra d’Oltremare di Fuorigrotta a Napoli, padiglione piscina. Già nel mese di febbraio partiranno i primi corsi che saranno rivolti a un numero chiuso di massimo 20 partecipanti. Caffè Borbone contribuirà all’Accademia sviluppando contenuti, fornendo attrezzatura professionale, accessori per la didattica, e ovviamente materie prime.
«L’idea era di realizzare un polo formativo nella nostra regione. Abbiamo riunito ricercatori, enti, università, istituzioni, aziende private e associazioni per concretizzarla. Così è nata l’Accademia napoletana del caffè che vuole essere un simbolo di rinascita in un momento così difficile per il nostro Paese», ha dichiarato Vincenzo Borrelli, direttore dell’Accademia del caffè napoletano.