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Parmigiano-Reggiano di montagna: torna il sole. I dati

Il Parmigiano-Reggiano di montagna torna a crescere. E non è la sola novità: è prodotto da imprenditori sempre più giovani.

Parmigiano-Reggiano è di nuovo luce. È quanto emerge da dati resi noti in questi giorni dal Consorzio, che fotografano una situazione molto diversa da quella che fu nel decennio 2000/2010 in cui si verificò la chiusura di 60 caseifici, con un 10% di produzione di latte in meno. Si corse in effetti all’epoca ai ripari, e i provvedimenti di allora oggi iniziano a dare i loro frutti. L’età media dei produttori si è abbassata dai 57 anni ai 30-40 di oggi, e anche questo è un dato molto positivo, che fotografa la fiducia dei giovani verso questo prodotto tipico, che viene valorizzato sempre più efficacemente.

Rispetto al 2014 non solo c’è stato un aumento del 12% della produzione, ma è stato attuato un meccanismo di regolazione dell’offerta, sono stati previsti sconti per i produttori di montagna e si è fatto una particolare attenzione sul discorso quote latte.

La valorizzazione è sempre passata anche attraverso l’organizzazione delle Fiere del Parmigiano Reggiano della montagna tra le quali quella di Casina (Re) che si è tenuta nei giorni scorsi Appennino Reggiano.

Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, ha sottolineato come la produzione di montagna che incide circa per il 20% sul totale del prodotto, interessa tutta la comunità locale, ed è un vero e proprio motore dell’economia e della socialità in un’area in cui solitamente il lavoro manca e il territorio si spopola.

parmigiano reggiano

Tra l’altro il Parmigiano con questi numeri, continua ad essere il prodotto che viene realizzato maggiormente in montagna: un totale di 850 mila forme, prodotte in 87 caseifici che danno da lavorare (direttamente e per indotto) a un numero molto elevato di persone.

Il prodotto, per esser definito <di montagna> è sottoposto a una particolare certificazione, gestita da un organo di controllo che verifica il rispetto di svariate condizioni tra le quali ovviamente che sia prodotto e stagionato in montagna, e che derivi da fieni prodotti in montagna. Per chi rispetta tutto questo c’è la possibilità infine di marchiare <Progetto territoriale Parmigiano Reggiano prodotto di montagna> con indicato anche il numero del caseificio produttore, cosa che vuole favorire sempre più un legame di fiducia tra produttore e consumatore.

“Il Parmigiano Reggiano rappresenta uno dei biglietti da visita dell’Emilia-Romagna nel mondo – ha commentato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna Un esempio di altissima qualità produttiva e capacità imprenditoriale, come raccontano i numeri degli ultimi mesi nonostante le tante difficoltà del periodo”.

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Antonio Rinaldi
Antonio Rinaldi
Giornalista pubblicista e Guida Ambientale Escursionistica appassionato di Natura a 360 gradi (e negli ultimi anni sempre più vicino anche al mondo dell’Agricoltura “naturale”); unisce le due attività professionali scrivendo per Apetime di realtà agricole e vitivinicole di pregio, e spesso organizzando escursioni di conoscenza diretta di queste realtà. Collabora dal 2010 col quotidiano di Parma, per il quale ha realizzato anche Pubblicazioni sul Parco Nazionale dell’Appenino tosco-emiliano.

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