HomeLiquore - DistillatoPisco revival: perché il distillato di mosto d'uve è di tendenza

Pisco revival: perché il distillato di mosto d’uve è di tendenza

Partiamo dall’ABC: il pisco è un distillato di mosto d’uve prodotto in Perù e Cile.

E passiamo alla cronaca: solo fino a pochi anni era impensabile trovare in un bar italiano persino un Pisco Sour o un Pisco Punch, i due più celebri drink con il distillato di mosto d’uva prodotto in Perù e Cile. Oggi invece questo ingrediente è sempre più diffuso nei cocktail, non solo nei locali di ricerca di Milano (un esempio su tutti: il Bulk Mixology Food Bar, che propone un ottimo Pisco Sour) e di Roma, ma anche in provincia.

piscoI motivi? Da una parte è una conseguenza della moda della cucina peruviana che ha trainato lo spirit tipico locale. Dall’altra, è merito dell’impegno del bartender Riccardo Rossi, socio di Freni e Frizioni a Roma e massimo esperto in Italia del pisco, da tempo impegnato nella promozione della cultura di questo distillato.

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Foto @Accion y Comunicacion; drink del locale Viva Madrid

“Un inequivocabile segnale dell’interesse crescente verso il pisco viene da aziende e media: spesso sono invitato a tenere masterclass o a rilasciare interviste sul tema. Perché nonostante cresca il numero delle persone che lo bevono, ancora in molti non lo conoscono davvero”, osserva Rossi.

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Concludiamo quindi con un’informazione pratica: il pisco peruviano viene prodotto con tre stili diversi: puro (da un’uva monovitigno), acholado (miscela di vitigni) e mosto verde (da mosti verdi a fermentazione incompleta).

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Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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