Partiamo dall’ABC: il pisco è un distillato di mosto d’uve prodotto in Perù e Cile.
E passiamo alla cronaca: solo fino a pochi anni era impensabile trovare in un bar italiano persino un Pisco Sour o un Pisco Punch, i due più celebri drink con il distillato di mosto d’uva prodotto in Perù e Cile. Oggi invece questo ingrediente è sempre più diffuso nei cocktail, non solo nei locali di ricerca di Milano (un esempio su tutti: il Bulk Mixology Food Bar, che propone un ottimo Pisco Sour) e di Roma, ma anche in provincia.
I motivi? Da una parte è una conseguenza della moda della cucina peruviana che ha trainato lo spirit tipico locale. Dall’altra, è merito dell’impegno del bartender Riccardo Rossi, socio di Freni e Frizioni a Roma e massimo esperto in Italia del pisco, da tempo impegnato nella promozione della cultura di questo distillato.
“Un inequivocabile segnale dell’interesse crescente verso il pisco viene da aziende e media: spesso sono invitato a tenere masterclass o a rilasciare interviste sul tema. Perché nonostante cresca il numero delle persone che lo bevono, ancora in molti non lo conoscono davvero”, osserva Rossi.
Concludiamo quindi con un’informazione pratica: il pisco peruviano viene prodotto con tre stili diversi: puro (da un’uva monovitigno), acholado (miscela di vitigni) e mosto verde (da mosti verdi a fermentazione incompleta).