La produzione italiana di spirit è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni, in particolare grazie alla nascita di numerose distillerie artigianali che si dedicano non solo a prodotti della nostra tradizione come amari, liquori o vermouth, ma anche a gin, vodka, rum o whisky.
La qualità, mediamente, è elevata. Tuttavia spesso queste produzioni restano confinate a una ristretta cerchia di professionisti e appassionati a causa delle dimensioni limitate delle aziende che hanno alle spalle, poco strutturate sul piano commerciale per occuparsi di aspetti come il marketing e la distribuzione.
Soprattutto se l’ambizione è quella di sbarcare sui mercati esteri, rispetto ai quali è necessario conoscere specificità e normative, oltre a doversi appoggiare a partner locali ai fini delle vendite e della promozione. Proprio per venire incontro a queste realtà emergenti del Made in Italy è nata lo scorso anno Sapiens Spirits, agenzia di management di craft spirit italiani nel mondo. Una iniziativa creata da una costola di Edoardo Freddi International, azienda di export management nata nel 2012 a Castiglione delle Stiviere (MN) e oggi il broker di vini italiani più importante nel mondo.
Per i piccoli e medi produttori di distillati del nostro Paese si aprono quindi nuove interessanti opportunità. Ne abbiamo parlato con Gianluca Burani, responsabile commerciale e socio (insieme con lo stesso Edoardo Freddi) di Edoardo Freddi International, incontrato al 142 Restaurant a Milano alla presentazione delle nuove referenze di Sapiens Spirits.
Perché avete deciso di puntare (anche) sul mondo dei distillati?
Sebbene il vino rimanga il nostro core business, la grande crescita delle distillerie artigianali italiane ci ha convinto a realizzare uno “spin off” dedicato ai distillati. L’obiettivo è quello di portare i craft spirit italiani nel mondo: i produttori interessati all’export possono così concentrarsi sulla produzione, mentre noi curiamo totalmente il marketing, la logistica, la distribuzione.
Specializzati nella diffusione degli spirit
La vostra è un’iniziativa privata: non esistono già agenzie governative, in particolare nell’ambito del ministero delle Imprese e del Made in Italy, con i medesimi scopi?
In realtà le agenzie governative per lo più promuovono il Made in Italy a livello di macrosettori, ad esempio l’agroalimentare, senza però considerare le specificità di determinati segmenti di mercato come quello dei distillati. Con il risultato che le aziende del settore finiscono per trovarsi all’interno di contesti troppo generici, accanto magari a produttori di prosciutti e mozzarelle, che finiscono per rivelarsi ben poco efficaci per loro. Sapiens Spirits si dedica invece in particolare alle imprese dei craft spirit, e solo sui mercati esteri.
A quale tipologia di aziende vi rivolgete?
Aziende medio-piccole, piccole o piccolissime, tutte accomunate dall’artigianalità e dell’italianità della produzione. Attualmente ne abbiamo in portafoglio una dozzina, selezionate sulla base dello storytelling e delle persone che stanno dietro alla produzione, mettendoci passione e professionalità.
Qualche esempio?
Si va da Canarino Cotelli, creato nel tempo libero da uno chef sul Lago di Garda, a realtà più strutturate come Caprisius, che produce gin sull’isola di Capri. O ancora imprese quali La Valdotaine o Mercanti di Spirits, che hanno volumi di una certa importanza.
Tutti pazzi per il vermouth italiano
A quali mercati vi rivolgete?
Al momento il nostro primo mercato è l’Europa, ma ci aspettiamo di crescere molto negli Stati Uniti e anche in Russia, nonostante l’attuale situazione.
Sapiens Spirits nasce da un gruppo specializzato nella distribuzione di vini: non avete pensato di proporre i vostri prodotti anche attraverso drink list basate su ricette che abbinino vini e distillati?
Per il momento no, i mercati esteri fino a oggi hanno recepito la cultura del vino italiano in maniera ben distinta da quella dei distillati. Non sarebbero ancora pronti per una simile proposta.
I prodotti sui quali punterete nel prossimo futuro?
C’è una grande richiesta di vermouth: per questo, in aggiunta alle tre referenze già a catalogo, presenteremo in anteprima al Vinitaly Salvan’s, un vermouth molto liquoroso nato dopo oltre due anni di ricerca. Andremo poi a inserire un liquore al caffè, richiestissimo negli Stati Uniti grazie alla grande popolarità dell’Espresso Martini. Entro il prossimo anno, poi, vorremmo allargare i nostri orizzonti proponendo un assortimento di tequila prodotte in Messico da un marchio italiano.
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