HomeCuriositàSidecar, Negroni Sbagliato, Screwdriver: perché si chiamano così?

Sidecar, Negroni Sbagliato, Screwdriver: perché si chiamano così?

Quante volte, al bar, avete ordinato un Sidecar, un Negroni Sbagliato oppure uno Screwdriver?

E quante volte, nello stesso momento, vi siete chiesti perché mai questi cocktail si chiamino proprio così?

Mai? Eppure, dietro ai nomi di Sidecar, Negroni Sbagliato e Screwdriver si celano storie poco note e, a volte, leggende più o meno fantasiose, se non addirittura alimentate dai loro stessi creatori.

Vediamo dunque quali sono le (vere) origini dei nomi di questi tre notissimi cocktail.

cognac
Foto di Flores Cocteles Milano

Sidecar

Le origini del Sidecar sono tutt’altro che certe: nel suo libro “Fine art of mixing drinks” del 1948, David A. Embury scrisse che “fu inventato da un mio amico in un bar di Parigi durante la prima guerra mondiale e prese il nome dal sidecar motociclistico con cui un tal capitano era solito andare e venire dal piccolo bistrot dove la bevanda è nata”.

Tuttavia Harry MacElhone, nel suo “ABC of mixing cocktails” nei primi Anni ’20, attribuisce la paternità del Sidecar a Pat MacGarry del Buck’s Club di Londra (noto fra l’altro per avere dato i natali al Buck’s Fizz). Lo stesso MacElhone, negli anni successivi, avrebbe poi reso famoso questo drink nel suo Harry’s New York Bar di Parigi.

Peraltro, secondo il grande bartender Dale DeGroff il nome del cocktail farebbe riferimento non alla motocarrozzetta usata da un cliente, bensì alla miscela rimasta nello shaker dopo aver filtrato, che veniva servita in un bicchierino a parte chiamato, per l’appunto, “sidecar”.

Negroni Sbagliato

La storia del Negroni Sbagliato è nota, anche se va sfatata la leggenda per la quale sarebbe nato da un “vero” sbaglio. A crearlo, nel 1972, fu Mirko Stocchetto al Bar Basso di Milano, che aveva rilevato quattro anni prima. In base alla già citata leggenda – alimentata dallo stesso Stocchetto chiamando il drink con questo nome – in un momento di distrazione il bartender, nel preparare un Negroni, avrebbe inavvertitamente versato nel bicchiere dello spumante brut al posto del gin e il cliente lo avrebbe apprezzato a tal punto da indurre il suo involontario creatore a inserire il drink nella lista del locale.

La realtà, chiarita più recentemente da Maurizio Stocchetto, figlio di Mirko e suo erede alla guida del Bar Basso, è diversa: il celebre bartender di origine veneta non si sbagliò affatto quando propose per la prima volta lo “Sbagliato” (“anche perché un barman con la sua professionalità e la sua esperienza non avrebbe potuto commettere un errore così grossolano”, sottolinea Stocchetto jr.), ma realizzò ben consapevolmente una variante “low alcol” del Negroni destinata in primis alle donne. Che proprio in quel periodo (erano gli anni della rivoluzione culturale) frequentavano sempre più assiduamente i bar anche senza accompagnamento maschile e che, rispetto agli uomini, sceglievano generalmente drink più “leggeri”.

screwdriver Screwdriver

In inglese, “screwdriver” significa cacciavite. Ma che cosa c’entra un attrezzo da lavoro con un drink? Ebbene, lo Screwdriver nacque verso la fine degli anni ’40, quando i lavoratori petroliferi americani nel Golfo Persico aggiungevano segretamente della vodka al loro succo d’arancia durante il lavoro. Non avendo cucchiai a disposizione, decisero di mescolare il drink con un cacciavite che avevabo in dotazione “appeso” alla tuta. Di qui il nome del cocktail.

Si presume ovviamente che il cacciavite in questione venisse preventivamente pulito. Anche perché, pure nelle ricette originarie del drink, non vi è traccia di grasso nè di olio per macchine fra gli ingredienti…

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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