Valle dei Cavalieri è una cooperativa di comunità, ovvero una piccola impresa fondata per mantenere vivi i paesi di montagna e garantire agli abitanti i servizi.
E non è tutto: Valle dei Cavalieri, a Succiso (Appennino reggiano), è forse la più antica cooperativa di comunità dell’Appennino tosco emiliano.
“La nostra storia inizia nel 1991 – dice Oreste Torri vicepresidente della cooperativa– tutto partì perché in paese avevano chiuso tutte le attività commerciali”. Il piccolo paese di Succiso negli anni 40 aveva oltre 1300 abitanti, bar, negozi, le scuole, persino un maglificio; poi il progressivo decadimento (complice anche una frana) e nel 1988 il paese perse anche l’ultimo piccolo alimentari. Allora un gruppo di soci della Pro loco del paese decise che si doveva provare a fare qualcosa per invertire la rotta. Primo passo fu riaprire un bar nella vecchia scuola e poco dopo un mini market”.

“Più tardi Valle dei Cavalieri si è ampliata con la parte agricola – spiega ancora il vicepresidente – 230 pecore oggi con le quali facciamo 75 quintali di formaggio e 9 quintali di ricotta, tutti prodotti che si possono mangiare solo nel nostro ristorante o comprare esclusivamente nel nostro negozio. Nel 1998, ci siamo occupati delle camere. Oggi ne abbiamo 11, tutte con servizi e alcune adatte anche ai disabili. Del resto, noi stessi siamo una cooperativa sociale che dà lavoro anche ai ragazzi disabili”.

Non è tutto. “Abbiamo inoltre recentemente acquistato un pulmino con quale facciamo il trasporto dei ragazzi alle scuole e, grazie allo stretto rapporto col Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, abbiamo sviluppato anche importanti progetti di educazione ambientale, poi applicati nel restante territorio del Parco”, aggiunge.
Risultato? “Oggi contiamo su 7 dipendenti fissi e tra i 5 e 6 stagionali, più 9 -10 soci volontari che ci danno una mano sui tanti servizi che gestiamo, incluso il trasporto della medicine e delle spese a domicilio per gli anziani, la rimozione della neve per chi non può farlo, la pulizia delle cunette, gli sfalci…”, sottolinea Oreste Torri.
Per concludere, a Succiso sono stati investiti 1 milione e 700 mila euro “grazie a bandi partecipati e vinti, gestiamo varie attività commerciali che ruotano attorno al fondamentale centro di aggregazione sociale del bar-ristorante: un risultato di cui andiamo orgogliosi, specie perché ottenuto nel nostro paese, che già nel 1991 rischiava la morte commerciale e sociale”, afferma Oreste Torri.




