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Profumo, la ricetta del Martini Blu del Metropolita di Roma

Profumo è un Martini Cocktail dal colore blu elettrico, in linea con le tendenze mixology che vedono il ritorno dei disco drink (leggi l’articolo, clicca qui).

Ideato da Giovanni Badolato, bar manager del Metropolita di Roma, Profumo si prepara con…

ProfumoPrufumo, la ricetta

Tecnica:
Stir & Strain
Bicchiere:
Coppetta Martini con boccetta di profumo
Ingredienti:
60 ml di Bulldog Gin
15 ml di Vermouth Cinzano Dry 1757 al timo limonato (cotto sous vide)
1 pizzico di colorante naturale
NB. Il cocktail cambia colore una volta versato nel bicchiere

UN PO’ DI STORIA. IL MARTINI, L’ANTENATO DEL PROFUMO

Le origini del Martini sono leggendarie e incerte: non si sa davvero chi sia il suo creatore, né quando sia nato. Solo su un punto c’è (abbastanza) accordo: il Martini Cocktail parrebbe un diretto “discendente” del Manhattan.

Quanto alla storia, alcuni invece sostengono che sia stato inventato a Martinez, in California, intorno al 1870 dal bartender Julio Richelieu. Tra chi avvalla questa teoria ci sono ovviamente gli abitanti della cittadina che nel 1992 hanno persino affisso un’insegna in bronzo per ricordare l’evento. C’è poi chi ritiene che il Martini derivi dal Martinez di Jerry Thomas, un drink a base di gin, vermouth dolce, maraschino e bitter, con una fetta di limone e due gocce di sciroppo. E ancora: non manca chi asserisce che la paternità del drink sia da riconoscere a un barman italiano, un ligure di Arma di Taggia, il Signor Martini. Un barman emigrante, che pare lo abbia preparato al Knickerbocker Hotel di New York nel 1912 per John D. Rockefeller. Non è tutto: secondo Lowell Edmunds, autore di Martini Straight Up, la prima ricetta del Martini è quella proposta da O.H. Byron nel 1884 (due gocce di curacao, 2 di angostura, mezzo bicchiere di gin e mezzo di Vermut italiano).

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Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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