L’estate è ormai entrata nel vivo e con essa la voglia di vacanze e di relax degli italiani. La meta preferita resta il mare ma è in costante crescita anche il numero di chi, per sfuggire al caldo e all’afa delle città, preferisce la montagna, che si tratti delle Dolomiti, delle Alpi o dell’Appennino: senza dubbio è il momento ideale per abbinare buon cibo e buona birra.
In queste occasioni, infatti, sono molti coloro che approfittano di viaggi e vacanze per sperimentare nuovi sapori e immergersi nelle culture locali anche assaporando l’antica bevanda proposta in versione artigianale e dunque diversa da luogo a luogo essendo realizzata con materie prime differenti.
Questo, in sintesi, quanto emerso dell’indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra: si tratta della periodica fotografia sul mondo birrario italiano che viene realizzata attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali operatori della filiera e della stessa AssoBirra.
Un appuntamento fisso che accende i riflettori sul legame sempre più indissolubile tra gli italiani, le vacanze, la birra e l’abbinamento con il buon cibo. La ricerca è stata realizzata con il supporto di Eugenio Signoroni, Beer Writer e curatore della Guida ‘Birre d’Italia’ di Slow Food.
I dati riportano infatti che il 45% dei vacanzieri predilige una birra durante la cena, dopo cena (32%) o per accompagnare il pranzo (31%): aumentano anche i momenti di consumo, soprattutto al mare, dove 6 intervistati su 10 dichiarano di concedersi qualche sorso in più rispetto alle proprie abitudini.
“L’estate è per eccellenza la stagione della birra, un periodo in cui non solo aumenta il consumo, ma anche l’interesse delle persone nel conoscerla approfonditamente e sperimentarne nuove varietà: si conferma inoltre come bevanda da pasto ideale, che si adatta perfettamente alle tipiche situazioni di svago delle vacanze ed al crescente desiderio di esplorare i diversi abbinamenti con il cibo” spiega Andrea Bagnolini, Direttore Generale di AssoBirra.
La birra in vacanza non crea soltanto occasioni di maggiore socialità, ma diventa anche un mezzo per conoscere al meglio i luoghi visitati e le culture delle persone che li abitano: s’inserisce in questo contesto la curiosità che spinge gli italiani a scoprire nuovi gusti sorseggiando le diverse birre locali. Ovunque ci si trovi la sperimentazione è irrinunciabile: il 73% degli intervistati infatti ha dichiarato di aver provato nuove birre durante gli ultimi viaggi. Percentuale che sale addirittura all’82% per le vacanze all’estero, soprattutto in Spagna, Grecia, Germania, Belgio e Stati Uniti.
Per la maggior parte dei vacanzieri (88%) infatti ogni meta, con le sue birre tradizionali e i suoi birrifici artigianali, è un mondo tutto da scoprire, sia in patria (76%) che all’estero (85%). Tra tutti i beer lover, i più aperti a sperimentare nuovi gusti e sapori sono i rappresentanti della Gen Z, ovvero i più giovani, soprattutto quando viaggiano oltre confine (87%).
Ma non solo: l’antica bevanda si conferma, anche in vacanza, il prodotto ideale per accompagnare diversi piatti. Non a caso, per quasi la totalità degli intervistati (92%), tra i momenti di consumo preferiti, spiccano in assoluto i pasti e questo a conferma di un’usanza tipicamente italiana.
L’intramontabile connubio pizza e birra rimane il più amato anche in viaggio (92%), seguito dall’accostamento con piatti estivi come panini o piadine (82%), taglieri di salumi e formaggi (70%), piatti freddi a base di carne (45%), insalate (37%), e prime portate fredde (36%), ma si prestano anche ad accompagnare antipasti e stuzzichini, scelti da quasi 9 intervistati su 10 e fritti (83%).
I curatori della ricerca hanno spiegato: “Quando abbiamo pubblicato per la prima volta la Guida alle Birre d’Italia, era impensabile che i turisti italiani si spostassero per visitare birrifici, tap room e pub: oggi invece, lungo tutta la penisola, sono sempre di più le persone che scelgono tali destinazioni e cresce costantemente il numero delle realtà produttive che, in Italia, offrono ai turisti la possibilità di fare questa esperienza.
Malti d’orzo coltivati nel sud e nel centro Italia, luppoli del Veneto, dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna, grani antichi della Liguria e della Sicilia che si miscelano con prodotti del territorio quali il riso carnaroli del Piemonte, la castagna della Garfagnana, i fichi del Cilento e le arance di Sicilia in birre che raccontano la ricchezza di materie prime del territorio italiano e che adesso vengono valorizzate.
All’estero infatti, in Paesi come il Belgio, la Germania o gli Stati Uniti, questo tipo di turismo è una realtà consolidata, mentre da noi è un settore nuovo ma che si sta sviluppando rapidamente: i birrifici che si stanno attrezzando per accogliere i visitatori sono sempre più numerosi, così come quelli che collaborano con altri artigiani locali, offrendo al turista l’opportunità di conoscere attraverso la birra quelle che sono le migliori materie prime di un territorio.