Il mercato della birra, nel corso degli anni, ha subito grandissimi cambiamenti. Ma qual è la tendenza del momento?
La birra da sempre è una delle protagoniste assolute delle estati italiane. Grigliate, falò, partite di calcio, aperitivi o semplicemente la classica formula “pizza e birra”, sono infatti una costante delle giornate e delle serate estive.
Il mercato della birra, nel corso degli anni, ha subito grandissimi cambiamenti e se da una parte la scena adesso è dominata dalle multinazionali che rilevano aziende produttrici di dimensioni medio-grandi, dall’altra sono sempre di più coloro i quali cercano nella vasta offerta di birre l’autenticità dei prodotti locali e artigianali.
In occasione della Giornata Mondiale della Birra, che si è celebrata il 6 agosto, Tiendeo.it, azienda attiva nei servizi drive-to-store per il settore retail e nella produzione di cataloghi digitali, ha realizzato uno studio riguardante le tendenze nell’immenso mondo dei prodotti brassicoli: una ricerca che ha messo in evidenza una decisa predilezione degli italiani per le birre nostrane.
A questo corrisponde una grande offerta da parte dei retailer di prodotti locali, sia italiani che internazionali, che vanno incontro alle richieste di consumatori sempre più sensibili a tutto ciò che concerne le tematiche di produzione artigianale, km 0, sostenibilità, biologico e tracciabile.
Quando si tratta di birre, gli italiani quindi rivelano un certo patriottismo e si mantengono fedeli alle marche tradizionali italiane (etichette che nella maggior parte dei casi sono state comunque comprate da multinazionali straniere, ma che mantengono la loro produzione nella penisola).
Il 50,5% delle ricerche effettuate sulle piattaforme di e-commerce dedicate al settore è infatti relativo a brand nazionali, anche se i principali appartengono appunto a multinazionali: è il caso di Peroni (Asahi Breweries Europe) e Moretti (Gruppo Heineken) ma anche di Ichnusa (Gruppo Heineken) e Poretti (Carlsberg Italia).
Seguono distanziate al secondo posto le birre olandesi (17%), capitanate da Heineken, e al terzo quelle tedesche (8%) con Beck’s, Paulaner e Warsteiner davanti a tutti. Completano la top 5 delle più ricercate dai consumatori le birre inglesi (6%) e quelle belghe (5%).
Spopolano le etichette dei prodotti locali: tra le 105 prese in esame da questo studio sono 52 quelle di birre artigianali e sono quasi tutte italiane.
Delle 48 birre nostrane presenti nei cataloghi infatti sono 36 quelle di produzione locale che non appartengono a colossi multinazionali. Non manca comunque chi predilige le birre di produttori artigianali stranieri: polacche, tedesche, belghe, danesi, irlandesi, scozzesi, francesi, norvegesi e slovene quelle preferite.
È evidente quindi come i retailer cerchino di rispondere nel modo più efficace possibile alle domande che arrivano da consumatori sempre più attenti alle etichette, alla tracciabilità delle materie prime, ai processi di lavorazione e alla provenienza, e che sono sempre più inclini all’acquisto di prodotti artigianali di qualità.