Bosco Albeisa è un progetto green del consorzio Albeisa. Obiettivo? Doppio: difesa dell’ambiente e promozione di un approccio responsabile nella gestione del nostro Pianeta. Due mission che uniscono i produttori di Langa.
Bosco Albeisa è un’iniziativa atta al rimboschimento del Bore, in Kenya, area fortemente disagiata dal punto di vista socio-economico, aggravata dalla cruenta deforestazione degli ultimi decenni. E non è solo marketing. Lanciata nel 2013 per la celebrazione dei 40 anni di Albeisa, ha permesso di piantare oltre 4.000 piante ad alto fusto e di inaugurare un’area che consente di dare lavoro e sostentamento alla popolazione locale, nonché di fornire un “nuovo polmone” per il ciclo dell’ossigeno della Terra.
Bosco Albeisa può essere monitorato grazie al supporto fornito dall’associazione Tree-Nation partner di questo progetto (clicca per maggiori info).
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“Nelle Langhe si producevano ottimi vini già nel 1700, tanto che erano richiesti per i banchetti di regine e re. E i vignaioli locali pensarono di presentarli in una bottiglia speciale, realizzata apposta da maestri vetrai della zona, per renderli riconoscibili e più facilmente vendibili e conservabili”, racconta Marina Marcarino, proprietaria dell’azienda vinicola Punset e presidente di Albeisa, l’associazione fondata nel 1973 per riunire i produttori dell’albese attraverso l’utilizzo di una storica bottiglia. “Purtroppo, con l’industrializzazione i costi per i maestri vetrai sono diventati troppo elevati e le bottiglie sono scomparse e dimenticate. Se la bottiglia è tornata in vita è grazie a un produttore di vino del luogo, Renato Ratti, che ha ritrovato alcuni esemplari e deciso di tornare a produrla a inizio anni ’70. L’ha chiamata Albeisa perché può contenere solo vini delle Langhe, di cui Alba è la capitale”, conclude.