Il Sidecar è un cocktail che raggiunse la notorietà già negli anni ’30, tanto che compare nel libro del 1938 “Brighton Rock” di Graham Greene, servito da uno dei personaggi del romanzo.
Ma a rilanciarlo in tempi più recenti fu il film “Il falò delle vanità”, capolavoro di Brian De Palma del 1990 con Melanie Griffith, Bruce Willis e Tom Hanks, basato sull’omonimo romanzo di Tom Wolfe.
Nel libro come nel film, il Sidecar è il cocktail preferito del magnate Arthur Ruskin. A dire il vero, questo drink aveva fatto un paio di apparizioni cinematografiche già negli anni ’60, nel famosissimo “La grande fuga” del 1963 e in “Quello strano sentimento” del 1965, in questo caso nella variante Big Apple Sidecar con Calvados Apple Brandy.
D’altra parte, come dicevamo, si tratta di un cocktail in odore di celebrità sin dalla nascita, visto che una delle teorie sulle origini del Sidecar ne attribuisce la paternità al grande bartender Harry MacElhone, che lo avrebbe dedicato a un bizzarro personaggio che entrò in sella a un sidecar nel suo locale, il mitico Harry’s New York Bar di Parigi. Secondo altre testimonianze, MacElhone avrebbe soltanto contribuito a dare notorietà al drink, che sarebbe stato creato invece poco prima della Seconda guerra mondiale all’Hotel Ritz, sempre a Parigi.
Tra l’altro questo cocktail sour, celebrato più volte anche al cinema, fa parte della lista ufficiale Iba sin dalla prima edizione del 1961. Di seguito l’attuale ricetta codificata dalla massima associazione mondiale dei bartender.
La ricetta del Sidecar
Tecnica:
Shake and Strain
Bicchiere:
Coppa (o simile)
Ingredienti:
50 ml cognac
20 ml triple sec
20 ml succo di limone fresco
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