In Italia la (ri)scoperta dei Coffee and Spirits è una tendenza in atto da qualche anno. Non ancora decollata, in realtà. Eppure, i cocktail al caffè arricchiscono e avvalorano l’offerta del bar, soprattutto se l’oro nero viene trattato già in somministrazione.
Di certo, il caffè è un mondo complesso. “Per fare dei buoni drink è imprescindibile padroneggiare materia prima e tecniche di tostatura ed estrazione”, sottolinea il barchef Dario Olmeo, titolare del Maracaibo di Alghero. “A incidere sull’aroma, oltre alla miscela (blended e mono origine) e all’origine di provenienza, sono soprattutto il tipo di tostatura, estrazione e temperatura”, ricorda Cinzia Ferro, titolare di Estremadura Cafè di Verbania, tra le prime a sperimentare quest’ingrediente in twist on classic e signature. Che dire? Hanno ragione. Ecco perché abbiamo deciso di dedicare una serie di articoli sul tema.
Coffee and Spirits: tre consigli per l’uso
Quantità
Regole rigide valide per tutti non ce ne sono, ma in generale vige il principio “less is more”. L’oro nero “va dosato con sapienza per evitare che il gusto del caffè predomini sugli altri sapori”, suggerisce Dario Olmeo.
Abbinamenti
Ovviamente, la vodka si sposa bene con il caffè perché è uno spirit neutro e di conseguenza apporta il grado alcolico senza modificare i sapori. Non per niente il Martini Espresso, a base caffè, vodka, zucchero, è diventato un classico. Ma se si sceglie con cura il distillato e si bilanciano bene le dosi, le opportunità sono infinite. Lo stesso Martini Espresso si può rivisitare con quasi tutti gli spirits a partire da tequila, mezcal, rum, whiskey irlandese e whisky.
Tostatura
Il gusto del caffè può essere acido, amaro, dolce, salato o aspro. Detto questo, anche nei drink a fare la differenza è soprattutto il tipo di tostatura. “Quanto più la tostatura è chiara, tanto maggiore sarà la percezione dell’acidità. Al contrario, più il colore del caffè diventa scuro e più nel caffè diminuiscono le sensazioni acide e aumentano quelle amare nonché i sentori di caramello, cacao, marzapane e mandorla”, commenta Cinzia Ferro.