Lavoro stagionale al bar. Non faccio nomi, ma il meccanismo funziona così.
In genere, il titolare assume il personale stagionale con un contratto part-time.
Peccato che i dipendenti lavorino però full time.
E che il loro guadagno in nero possa superare ampiamente il 50% del totale perché anche gli straordinari sono sempre remunerati cash a fine serata.
“Nell’estate 2019 come stagionale sono arrivato a guadagnare ben 3 mila euro al mese, tra straordinari e turni sette su sette. Tuttavia, in busta erano poco più di 800”, ci racconta tra gli altri un bartender che ovviamente preferisce mantenere l’anonimato.

Sottolineo che sto generalizzando. Esistono delle eccezioni virtuose. Ma sono pochissime.
Non che il mondo dell’ospitalità sia però peggiore degli altri.
Purtroppo siamo un Paese di furbetti.
La cassa Covid pagata dallo Stato spesso diventa un alibi per non far ritornare i dipendenti al lavoro a stipendio pieno. Altre volte, uno strumento di speculazione.
Persino nel mondo delle Onlus non mancano realtà che la chiedono ma poi fanno lavorare i dipendenti in sede o in smart working da casa.
Altre aziende ricevono i fondi ma mettono in ferie i dipendenti.
Truffe.
STIPENDIO: QUANTO GUADAGNA UN BARMAN IN ITALIA?




