Nell’articolo precedente ci siamo soffermati sulle regole di base per una buona miscelazione, e abbiamo scoperto che grazie a dei piccoli ma importanti accorgimenti riusciamo a comporre cocktails in maniera ottimale e professionale, senza sprechi o errori che compromettono il risultato finale.
Vi avevo anticipato, tra le altre cose, che quando si compone un cocktail classico IBA (International Bartender Association), o quando si vuole comporre un proprio cocktail, è opportuno tenere in considerazione la tipologia della quale fa parte il drink, classificandolo sulla base della quantità di liquidi contenuti: short drink dai 7 ai 9 cl, medium drink dai 10 ai 14 cl e long drink superiori ai 15 cl.
Questa suddivisione è fondamentale per la giusta riuscita di un cocktail, anzitutto per una adeguata scelta del bicchiere di servizio, che dovrà essere proporzionato alla “lunghezza” del cocktail, per evitare di servire cocktail in bicchieri mezzi vuoti, o addirittura doverne gettare via una parte perché il bicchiere risulta troppo piccolo.
La capienza dei bicchieri che dovete utilizzare come riferimento varia in base alla tipologia di drink da servirvi all’interno. Dovrete scegliere coppe cocktail o old fashioned da 12 a 16 cl per gli short drink, fino ad arrivare ai 22 cl per quelli da medium drink, mentre opterete per bicchieri stile tumbler e highball da 250 a 300 ml, o per i calici da vino nel caso degli spritz, da colmare di ghiaccio.
Oltre a questo aspetto, la divisione tra queste tipologie di cocktails è ancor più importante per comporre drink di propria inventiva, e renderli bilanciati. Qualora decidessi di realizzare un cocktail partendo da zero, dovrai tenere in considerazione quello che sto per dirti, e seguire alla regola le proporzioni per evitare di rendere il cocktail sgradevole al palato.
Anzitutto è bene precisare che i cocktail devono essere “completi” e bilanciati per potersi definire tali, e per questo ogni volta che se ne compone uno, si deve fare attenzione nel conferire tutto il gusto di cui necessita, pensando ad inserire la parte acida come limone, lime o altri componenti, e bilanciarla con altrettanta di dolce, utilizzando sciroppi, zuccheri, o altri dolcificanti, e in aggiunta conferire aromaticità con l’aiuto di liquori, spezie, bitter o altri aromi naturali. Infine, occorre pensare alla quantità alcolica composta solitamente dal distillato, che è la base su cui il cocktail farà leva.

Nella composizione degli short drink, che sono pensati per essere degustati e sorseggiati in tempi brevi, e hanno lo scopo di regalare brevi ma complesse esperienze sensoriali, sarà opportuno versare una percentuale di prodotti alcolici – distillati, liquori, fermentati, bitter, ecc – che sia compresa tra il 60% ed il 100% rispetto alla quantità di liquidi totali di cui è composto il cocktail. In altre parole, si possono comporre short drink con solo prodotti alcolici, basti pensare al Dry Martini, al Manhattan e al Negroni.
Anche i medium drink hanno lo scopo di essere degustati in tempi brevi, ma sono solitamente di più facile bevuta, più leggeri in termini di volume alcolico, e di minor impatto esplosivo. Questo aspetto implica il fatto che nella composizione di un medium drink si dovrà versare non più del 60% di prodotto alcolico rispetto alla totalità di liquido che lo compone. La restante percentuale deve essere composta da prodotti analcolici, acidi, aromatici o dolci, che vadano a bilanciarsi tra loro, e che rendano il cocktail facilmente degustabile.
Per finire, i long drink nascono per essere dei veri e propri dissetanti, spesso composti da frutta fresca o estratti, che al contempo diano un leggero kick alcolico, ovvero la percezione di alcol all’interno del cocktail. Per essere certi di riuscire in questo intento, il consiglio è di non superare mai il 40% di parte alcolica, fatta eccezione dello spritz e di pochi altri long drink.
Capito ciò non ti resta che impugnare lo shaker e iniziare a comporre i tuoi cocktail preferiti, e comprendere nella pratica quello che hai appena letto. Dopo alcuni tentativi e svariati assaggi, sarai pronto per cominciare a creare dei cocktail di tua fantasia, prendendo spunto dalle ricette dei cocktail classici per provare ad accostare nuovi sapori, e raggiungere così la perfezione dei bilanciamenti.




