HomeIntervisteMacchinari nella mixology: Dario Comini spiega come disidratare

Macchinari nella mixology: Dario Comini spiega come disidratare

Disidratare dà la possibilità di preparare la frutta per decorare i cocktail durante il periodo in cui si ha il minor prezzo disponibile di acquisto e la migliore qualità. 

Disidratare significa eliminare l’umidità in un certo alimento accelerandone l’essiccamento e migliorandone la conservazione.

disidratare disidratatore

Con Dario Comini, autore del testo Mixology Reloaded (Gribaudo Editore) parliamo del disidratatore.

Dario Comini, che cos’è il disidratatore?
È uno strumento che attraverso una fonte di energia (ovvero l’azione del calore) elimina l’umidità e migliora la conversazione dei prodotti.
Quanti tipi di disidratatori esistono?
Diversi. Fondamentalmente, però, si dividono in due categorie a seconda del posizionamento dell’apparato riscaldante.
Ovvero, orizzontale e verticale.
Come funzionano?
Non molto diversamente da come funziona un fornetto elettrico ventilato. Una resistenza scalda l’area a una determinata temperatura che viene poi spinta dalla ventola tra i cestelli forati sovrapposti sui cui vengono posizionati gli alimenti.
A quale temperatura bisogna impostare l’apparato?
Dipende, ma in linea generale consiglio di impostare la temperatura tra i 30 e 50 gradi. Così eviterete di cuocere la frutta o le erbe e di cambiarne di conseguenza le caratteristiche gustative.
Quanto costa un disidratatore?
Il costa va dai 100 ai 1000 euro.
Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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