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Mauro Suman, campione italiano dei barman: “Segreti? Sacrificio e passione”

Il veneto Mauro Suman è il miglior bartender d’Italia: a Roma, il 28 novembre, si è aggiudicato l’Italian Cocktail Competition 2023, il Campionato italiano Aibes, nella categoria Cocktail Creation. La più importante.

Sarà lui, quindi, a rappresentare l’Italia l’anno prossimo all’Iba World Cocktail Championship, il Campionato mondiale di categoria le cui finali si svolgeranno a Madera.

ApeTime lo ha intervistato: se vuoi capire come si diventa numero uno nel mondo del bartending come Mauro Suman, ma anche per conoscere la ricetta del Timeless, il suo cocktail vincente, continua a leggere questo articolo!

Mauro Suman

Chi è Mauro Suman

Nato in provincia di Venezia (“in un piccolo paesino vicino a Chioggia”), 36 anni appena compiuti, Mauro si è avvicinato alla professione del bartender 16 anni fa: “Studiavo giurisprudenza all’Università di Padova, dovevo guadagnare qualcosa e ho iniziato a lavorare nei bar. Due anni dopo ero già entrato in Aibes e, al posto del Codice Penale, nella mia borsa c’era il libro del whisky…”.

Da allora, una carriera in crescita, lavorando e studiando per migliorarsi giorno dopo giorno, animato dalla passione per il bar e tutto il mondo che vi ruota intorno. Fino a quando, con i locali chiusi per la pandemia, ha abbandonato il bancone per lavorare con un’agenzia di vendita di prodotti (ovviamente) per il bar. “Non solo”, aggiunge: “Da qualche anno sono anche brand ambassador di due note aziende del settore: Fabbri 1905 e Distillerie Bonollo. Lavorando con loro ho la possibilità di tornare di tanto in tanto dietro il bancone, così come d’estate, con la stagione turistica, quando collaboro con un paio di locali di Chioggia”.

Insomma, ce ne sarebbe abbastanza per riempire le giornate. Ma Mauro Suman, fra shaker, bicchieri e distillati, ha scoperto e coltivato anche un’altra passione, sempre naturalmente legata al mondo del bar. Quella per l’insegnamento. “Oltre a curare seminari e masterclass per le aziende di cui sono brand ambassador, da otto-nove anni sono formatore per Aibes Veneto, per la quale curo corsi in cui insegno la mia professione a partire dalle basi”. Inseguendo un sogno, precisa fra il serio e il faceto: “Quello di trovare ovunque un Americano fatto bene. Perché chiunque può farlo, basta solo che ci sia qualcuno che glielo insegni. Peccato solo che, fra i giovani, l’approccio verso questo mestiere non sia più quello di un tempo”.

La professione del bartender? Tanti sacrifici ma anche tante soddisfazioni

E non è solo colpa del Covid. “Quando iniziai a fare questo lavoro, grazie al corso Aibes imparai che fare il bartender richiede grande applicazione e grandi sacrifici, che però sono ampiamente ripagati dalle soddisfazioni che ne derivano quando si opera con passione. E di soddisfazioni questo mestiere me ne dà davvero tante: quando parlo con le persone, quando riesco ad accontentare i clienti, quando posso insegnare ciò che ho imparato”. Però…? “Però, da una decina di anni a questa parte, quindi da prima del Covid, fra le nuove leve si nota meno voglia di applicarsi, di sacrificarsi: spesso i ragazzi si avvicinano a questo mondo attraverso i social media e credono di poter imparare tutto attraverso queste piattaforme. Ma non è così. I social sono utilissimi, permettono di trovare tante informazioni molto più facilmente di un tempo, ma le basi della professione del bartender si apprendono solo sul campo, frequentando i corsi, lavorando al bancone”.

Se gli chiedi chi siano i suoi punti di riferimento, fra i grandi bartender italiani, sfodera la giusta dose di diplomazia: “In Italia ci sono tantissimi numeri uno. Del resto, noi italiani siamo tutti un po’ barman, lo abbiamo nel sangue. Se proprio devo fare qualche nome, dico Roberto Pellegrini e Samuele Ambrosi, ma solo perché, essendo veneto, ho avuto modo di imparare molto da loro”. Non ha dubbi, invece, quando parla dei suoi cocktail preferiti: “Daiquiri, Americano e Martini. In miscelazione amo la semplicità e l’equilibrio”.

La ricetta del Timeless di Mauro Suman, vincitore dell’Italian Cocktail Championship

Ingredienti:
50 ml bitter Campari
30 ml Woodford Reserve
25 ml gin Fabbri
30 ml Pink Lady Cortese
5 ml Gin Puro + Japanese Dream

Garnish:
Scorza di limone

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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