Ospitalità: perché chi cerca lavoro non lo trova e chi cerca personale è in difficoltà a trovare risorse?
In questi giorni può succedere che il Negroni lo prepari un (ex) attore di teatro (a casa da marzo 2020) che per sopravvivere si è riciclato come cameriere.
E che poi è stato promosso bartender, perché il barman professionista per poter pagare l’affitto è finito dietro una cassa del supermercato. Qualcosa non va.
Non basta: di frequente il bar manager, magari padre di famiglia e peggio se over 40, cerca disperatamente una posizione in linea con il proprio curriculum adeguatamente remunerata. Invano.
In tutto ciò capita che barman e camerieri ancora oggi lavorino in nero. Nulla di nuovo, se non fosse che a fine servizio in queste settimane ricevono spesso un compenso inferiore a quello pattuito.
La situazione è pericolosa. Se non si raddrizza il tiro non solo nei bar, hotel e ristoranti avremo un servizio sempre più scadente, ma anche una società di persone sempre meno soddisfatte.
Il lavoro è un diritto, nonché una necessità (quasi) per tutti. Se si ama la propria professione risulterà tutto più leggero e appagante. E si emergerà. Banale, ma pare che ce ne stiamo dimenticando.
Il lavoro è un diritto, nonché una necessità (quasi) per tutti. Se si ama la propria professione risulterà tutto più leggero e appagante. E si emergerà. Banale, ma pare che ce ne stiamo dimenticando.
Ora, che succede?
Da un lato chi cerca lavoro (chef come bartender) si lamenta del taglio dei compensi, sottolineando che oltretutto non sempre è motivato da una reale necessità da parte del datore di lavoro di abbassare il cachet.
Da un lato chi cerca lavoro (chef come bartender) si lamenta del taglio dei compensi, sottolineando che oltretutto non sempre è motivato da una reale necessità da parte del datore di lavoro di abbassare il cachet.
Dall’altra parte, gli imprenditori affermano di essere in difficoltà a trovare personale, qualificato e non.
LA RICERCA DEL PERSONALE: I PROBLEMI
L’ABBASSAMENTO DEI COMPENSI
Chi cerca lavoro e ha esperienza non vuole guadagnare meno di prima. E non tutti, sia chiaro, ma moltissimi imprenditori invece hanno tagliato i compensi giustificandosi tirando in mezzo la crisi e il Covid-19.
Chi cerca lavoro e ha esperienza non vuole guadagnare meno di prima. E non tutti, sia chiaro, ma moltissimi imprenditori invece hanno tagliato i compensi giustificandosi tirando in mezzo la crisi e il Covid-19.
LA PAURA DEL FUTURO, IL REDDITO DI CITTADINANZA, IL SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE E LA PIGRIZIA, UN MIX LETALE
E poi, diciamolo: il reddito di cittadinanza e il sussidio di disoccupazione, uniti al clima di incertezza attuale, non motivano a cercare lavoro nel settore ospitalità.
“Non fare il mio nome, ma più di una volta a fine colloquio mi hanno chiesto se fosse possibile lavorare in nero per mantenere il sussidio di disoccupazione o il reddito di cittadinanza”, mi confida un importante imprenditore (non vi dico di dove per riservatezza).
Cerco conferme. Le trovo tra i suoi colleghi. E non solo.
E poi, diciamolo: il reddito di cittadinanza e il sussidio di disoccupazione, uniti al clima di incertezza attuale, non motivano a cercare lavoro nel settore ospitalità.
“Non fare il mio nome, ma più di una volta a fine colloquio mi hanno chiesto se fosse possibile lavorare in nero per mantenere il sussidio di disoccupazione o il reddito di cittadinanza”, mi confida un importante imprenditore (non vi dico di dove per riservatezza).
Cerco conferme. Le trovo tra i suoi colleghi. E non solo.
“È verissimo. Per lo meno noi giovani oggi siamo meno motivati. Piuttosto che andare a lavorare per guadagnare poco più di quello che prendo con la disoccupazione, per esempio, io sto a casa e studio. Aspetto di capire che cosa accadrà. Se dovessero richiudere tutto a ottobre? Avrei una disoccupazione inferiore a quella che ricevo ora”, mi racconta un giovane 25enne con cui ho scambiato quattro chiacchiere fuori da un bar.
Che dire ancora? I posti di lavoro ci sono ma le candidature mancano anche a causa della fuga verso altri settori.