Rias Spritz è un drink beverino e semplice da proporre in alternativa al classico mix di Prosecco tagliato con un bitter.
Marco Ghiani, bartender dello Spirits Boutique di Cagliari (leggi qui il nostro articolo sul locale) ha creato questa ricetta per valorizzare il vermentino Rias e omaggiare la sua regione. Che va oltre il mix di Prosecco con Aperol/Campari/Select/Cynar…
Ingredienti: 22,5 ml Vermentino Rias o Selenu di Tenute Gregu 22,5 ml Liquore Sambuca Quaglia 22,5 ml Vermouth Macchia Bianco Maestrale Top di soda Garnish: Foglia di alloro
Flair bartending: conosci le differenze tra gli stili Working, Exhibition e Craft? Video
photo della Barproject fondata nel 2008 da Claudio Lepore
Detto questo, facciamo un po’ di chiarezza. Quando si parla di Flair bartending ci si riferisce a due tipologie: il Working e l’Exhibition. “Dal Working è poi nato il Craft, ovvero la metodologia più in voga in questo periodo. Si differenziano in termini di spettacolarità, tecnica, strumenti, sicurezza e di interazione col cliente”, spiega Andrea Salamida, Ambassador Spirits Industry della BarProject di Bari. Che poi aggiunge:
“Il Working Flair è una metodologia di lavoro caratterizzata da tecniche acrobatiche, in particolare con bottiglie e shaker. È finalizzato alla costruzione dei drink e non sono previste rotazioni delle bottiglie.
Mentre l’Exhibition Flair è una metodologia di lavoro altamente spettacolare, caratterizzata da lanci e rotazioni delle bottiglie. Ha finalità di show ed è utilizzato durante le competizioni, di solito senza costruire drink. Infine, il Craft Flair è un’evoluzione del Working: ha un taglio pratico, movimenti più morbidi e include tutti gli strumenti per la costruzione del drink, ottimizzando il rapporto fra rapidità, qualità, spettacolarità, sicurezza e possibilità di interazione col cliente”.
Insomma, “il Craft è la tecnica di flair bartending più utilizzata e più utilizzabile a livello globale nel lavoro quotidiano”, conclude Salamida.
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.