Nuova puntata della rubrica di ApeTime alla scoperta delle origini dei nomi dei cocktail.
Sono storie e aneddoti spesso conosciuti ad avere determinato il nome di tanti cocktail famosi. Qui vediamo, in particolare, perché il Rossini, il Long Island Iced Tea e il White Lady si chiamano proprio così.
Rossini
In origine fu il Bellini inventato da Giuseppe Cipriani dell’Harry’s Bar di Venezia. Al quale si ispirò il veneziano Mirko Stocchetto, che di Cipriani fu allievo, per creare il Rossini negli anni ’60. L’idea era quella di offrire un’alternativa più “facile” del Bellini, con spumante e purea di fragole, in un’epoca – erano gli anni della rivoluzione culturale – in cui le donne frequentavano sempre più assiduamente i bar anche senza accompagnamento maschile e, rispetto agli uomini, sceglievano generalmente drink più “leggeri”. Per lo stesso motivo, qualche anno dopo avere rilevato il Bar Basso a Milano, Stocchetto creò anche il Negroni Sbagliato.
L’origine del nome Rossini però non è del tutto chiara. Probabilmente è un riferimento al colore del cocktail, ma forse anche al celebre musicista Gioachino Rossini, amante della buona cucina e del buon bere, tra l’altro particolarmente legato a Venezia. E poi, non è escluso che una certa assonanza proprio con Bellini abbia giocato a favore della scelta di questo nome.
Long Island Iced Tea
Un omaggio a Long Island, isola nello stato di New York con il reddito più alto d’America e la più bassa criminalità, dove nacque il drink nel 1972.
Ma anche un riferimento al tè ghiacciato, ingrediente che in questo cocktail… non c’è. Però lo ricorda molto nel colore.

White Lady
Le teorie sul nome di questo drink – a base di gin e triple sec – sono tre, legate ad altrettante ipotesi sulle sue origini. La più attendibile ne attribuisce la creazione, appunto, a Harry MacElhone, che avrebbe preparato il primo White Lady a Londra nel 1919 al Ciro’s Club, dove lavorava all’epoca, per una donna vestita di bianco che ebbe un malore dopo essere entrata nel locale: secondo la leggenda, subito dopo avere bevuto il drink la signora si riprese.
Non mancano però altre teorie campanilistiche: stando ad alcune fonti francesi, il nome White Lady sarebbe un omaggio all’opera “La Dama Invisible” di François-Adrien Boieldieu, mentre negli Stati Uniti alcuni autori sostengono che il cocktail sarebbe stato dedicato alla mitica cantante jazz Ella Fitzgerald, che cantava “Sophisticated Lady” in abito bianco.
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