La vittoria dell’Inter ha scatenato la gioia dei tifosi. Prevedibile. Ma non capiamo perché ci siano restrizioni tanto rigide per il mondo dell’ospitalità e tanta libertà quando si parla di calcio
Nella prima domenica di maggio l’Inter e il suo popolo hanno festeggiato il diciannovesimo scudetto della squadra neroazzurra, il primo dopo 11 anni di sofferenze.
Il club ha anche chiesto ai tifosi via Twitter di comportarsi in modo responsabile.
Tuttavia, dalle foto che abbiamo visto il senso di responsabilità è stato decisamente basso.
Diciamolo: è vero che stavano all’aria aperta, ma i tifosi dell’Inter erano tutti ammassati in Piazza Duomo a Milano, per esempio.
Dal Corriere della Sera: È iniziata al fischio finale di Sassuolo-Atalanta la grande festa dei tifosi dell’Inter a Milano per la vittoria dello scudetto. Tra caroselli in auto e bandiere al vento, i fan nerazzurri si sono già riversati in strada per celebrare il successo e piazza Duomo è stata invasa da bandiere, striscioni, cori e fumogeni (foto LaPresse/Claudio Furlan)

Quattro domande
E quindi le domande sono almeno quattro.
Perché lo Stato in questi casi non interviene preventivamente, con maggiori controlli, per evitare assembramenti che ci impediscono di fare nella nostra quotidianità in quanto pericolosi?
Perché è possibile festeggiare la vittoria dell’Inter ma non si può frequentare le sale interne di ristoranti e bar con il distanziamento previsto?
Se tra una settimana salissero i contagi i bar dovrebbero chiudere. Sarebbe giusto?
E se non salissero, non sarebbe almeno il caso di fare lavorare anche i locali senza dehor, nel rispetto delle regole?