Sabato 12 ottobre Strada Ferrata lancia il suo primo whisky: lo presenta in anteprima ad ApeTime Stefano Zanetto, co-fondatore della distilleria brianzola.
La ancor giovane, ma crescente offerta di whisky italiani sta per arricchirsi di un nuovo prodotto. Lo lancerà fra meno di una settimana la distilleria artigianale Strada Ferrata di Seregno, nel cuore della Brianza (nella cui società controllante, Albedo, è entrato a gennaio il colosso Illva di Saronno con una quota del 20%). Un prodotto che – come gran parte dei whisky italiani oggi sul mercato – promette di distinguersi per gusto e personalità, grazie all’innovativo approccio seguito dalla distilleria lombarda tanto nella fermentazione quanto nell’affinamento.
Ne parla in anteprima ad ApeTime Stefano Zanetto, co-fondatore di Strada Ferrata, intervistato da Lady Cocktail Nicole Cavazzuti in occasione del Whisky Festival Veneto, dove i visitatori hanno avuto modo di assaggiare una sorta di “anticipazione” di quello che, fra pochi giorni, sarà il whisky vero e proprio.
L’intervista: “Un whisky single cask in edizione limitata”
Tre anni fa, in distilleria, avevamo visto le botti in cui il whisky di Strada Ferrata era appena entrato per l’invecchiamento: ora i tempi sono maturi.
Infatti: sabato 12 ottobre vedrà la luce il nostro primo whisky, frutto delle distillazioni del 2021. Faremo una grande festa in distilleria, dove alle 19.30 presenteremo e faremo finalmente degustare il prodotto per poi metterlo al centro di abbinamenti con ostriche e sigari, fra musica e cibo.
Che whisky sarà?
Iniziamo con un single malt, single cask – ovvero whisky invecchiato in una sola botte – in edizione limitata di circa 300 bottiglie che saranno vendute – esclusivamente in distilleria – a 79 euro l’una.
Al Whisky Festival in Veneto non vi siete comunque presentati a mani vuote.
Abbiamo portato due “On the way”, che non sono ancora whisky ma distillati 100% di malto d’orzo estratti dalle botti dopo due anni di invecchiamento (il disciplinare del whisky prevede almeno tre anni di invecchiamento). Uno è a base di malto Monaco, prodotto e maltato in Italia, l’altro è di malto Rauch, affumicato su legno di faggio e proveniente da Bamberga in Germania.
A quale target sono destinati?
Non sono commercializzati nei canali correnti: li abbiamo imbottigliati (200 bottiglie per ciascuno) principalmente a fini educativi, per far capire come lavoriamo ai visitatori delle fiere e della distilleria.
“Almeno sette giorni di fermentazione”
Ovvero?
Ciò che distingue Strada Ferrata è il trattamento della materia prima: a una fase – molto lunga – di scelta dei malti è seguita una fermentazione di almeno sette giorni (quando lo standard nella produzione di whisky va dalle 48 alle 112 ore, ndr); inoltre lavoriamo anche con lieviti non tradizionali, che danno al prodotto particolari caratteristiche organolettiche che emergono già nei nostri On the way. Infine, per l’invecchiamento, a fianco delle botti in rovere (precedentemente usate per il bourbon e il vino passito moscato giallo) impiegate per il distillato di malto Monaco, per quello di malto Rauch utilizziamo anche contenitori vergini in legno di acacia.
Al festival avete anche del merchandising firmato Strada Ferrata: quanto è importante per affermare un brand emergente come il vostro?
Credo sia utile a far sì che gli appassionati che credono nel whisky italiano possano riconoscersi nel nostro marchio e sostenerlo.
Prossime tappe?
Nell’immediato futuro continueremo a realizzare solo ed esclusivamente imbottigliamenti special release single cask, in attesa di essere in grado di distribuire il nostro prodotto in maniera più capillare. Ma non prima del 2027-2028.
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