Un bancone progettato senza tenere conto delle vostre esigenze compromette non solo l’efficienza e la rapidità del servizio ma anche la vostra salute.
Tre voci in tema bancone: Erik Viola, Dario De Vito e Dom Carella
L’ex bar manager del Pinch di Milano Erik Viola, tanto per dirne una, è stato chiamato dal titolare di un altro noto cocktail bar di Milano per fare qualche serata, perché costretto a letto a causa di un feroce mal di schiena.
“In quel caso il problema è la distanza tra piedi e bancone. Ci sono troppi centimetri e il risultato è che si lavora perennemente piegati in una posizione decisamente dannosa per la colonna vertebrale”, specifica.
Da Milano a Bari: il consulente bar manager Dario De Vito di banconi ne ha visti tanti. “Tra gli errori più comuni, posizionare il lavandino lontano dalla postazione di lavoro e disporre la bottigliera di linea davanti allo spazio di lavoro del bartender. Un dettaglio che provoca fitte anche acute al mal capitato barman”, afferma.
Che aggiungere? Chiudo con un consiglio di Dom Carella. Il titolare di Ca.Ri.Co a Milano suggerisce di occuparsi personalmente della progettazione del locale e in particolare della zona bancone.
“Tutto è importante, dall’interior design alla possibilità di movimento delle persone, dalle competenze sociali all’empatia necessaria fino all’ambiente. Che oltre a dovere essere piacevole deve essere funzionale. Per questo mi occupo personalmente della progettazione del locale, con un occhio speciale alla zona del bancone”, puntualizza.