Un errore diffuso e facilmente rimediabile? Spiazzare il cliente. Come? Ve lo spiego qui
Osservazione apparentemente banale. Eppure, tra alcuni titolari e gestori dei bar manca ancora la consapevolezza del valore di una offerta sempre allo stesso livello.
Premessa: il cliente diventa fedele a un locale perché evidentemente si è trovato bene su tutti i punti di vista, a partire dalla qualità dell’offerta. Che deve essere sempre uguale (a meno che non si chiarisca a priori che si vuole proporre una variante). Ed è un errore comune sottovalutare questo aspetto.
Quindi, se improvvisamente un cliente chiede nel suo locale del cuore lo stesso drink già ordinato spesso (magari pure un classico codificato) e si ritrova servita una rivisitazione non attinente alla ricetta originale, inevitabilmente resta spiazzato. E magari deluso.
Lo stesso vale per un signature drink, ovviamente.
L’ERRORE DA EVITARE
Insomma: presentazione, bicchiere, quantità degli ingredienti e qualità delle materie prime dovrebbero essere sempre le stesse.
Per esperienza, però, vi assicuro che questo non accade ancora sempre.
Ed è un errore rimediabile. Basta farci attenzione. E istruire tutta la squadra di modo che i professionisti siano tra di loro intercambiabili.
Tra chi non si stanca di rimarcare l’importanza di creare un team in grado di svolgere qualunque mansione necessaria c’è il bartender e scrittore Jim Meehan, celebrità nel mondo della mixology. E lo ha fatto pure nel suo ultimo libro, Il Manuale di Jim Meehan.
Un testo interessante, che si concentra sul senso del bartending.
Edito da Readrink, è ricco di informazioni utili per gli operatori del settore e per gli appassionati di mixology, nonché di ricette di classici e originali (100 in totale)
“Spero che il libro incoraggi il dialogo su come si gestisce un locale. Ci sono molti modi per avere successo con un bar: io vi do il mio punto di vista”, puntualizza l’autore.