Dire Manhattan significa parlare delle origini della mixology. La prima volta che si menziona questo cocktail è il 5 settembre del 1882. Succede in un articolo del Democrat di New York dedicato ai trend del momento, dove viene citata una miscela creata poco tempo prima: un mix composto da whiskey, vermouth e bitter.
Ora, sul nome c’erano più correnti. C’era chi lo chiamava Manhattan Cocktail, chi Turf Club Cocktail e chi infine Jockey Club Cocktail.
Comunque, le prime due ricette del Manhattan risalgono al 1884 e si trovano nel libro The Modern Bartenders’ Guide di O.H. Byron’s 1884.
Le prime due ricette della storia
Manhattan Cocktail, No. 1, (a small wine-glass) con 1 pony French vermouth, 1/2 pony whisky, 3 or 4 dashes Angostura bitters, 3 dashes gum syrup e Manhattan Cocktail, No. 2 con 2 dashes Curacoa, 2 dashes Angostura bitters, 1/2 wine-glass whisky, 1/2 wine-glass Italian vermouth. Fine ice; stir well and strain into a cocktail glass.
La ricetta del Manhattan Pepato, signature del Le Iris di Bergamo (clicca e guarda il video)
Tecnica:
Stir & strain
Ingredienti:
5 cl di Koval
2 cl di vin pepato
2 gocce di tintura al Branzi di alpeggio
zest di limone
Il twist più famoso diventato cocktail autonomo?
Il Rob Roy, un Manhattan preparato con lo scotch whisky al posto del rye, di cui si parla già nel 1895 in un articolo del The San Francisco Call.
Il Rob Roy, un Manhattan preparato con lo scotch whisky al posto del rye, di cui si parla già nel 1895 in un articolo del The San Francisco Call.