Appena conclusosi a Roma ShowRUM – Italian Rum Festival 2023
Si è da poco conclusa la kermesse dedicata ad uno dei distillati più amati, il rum, tenutasi l’1 e il 2 ottobre presso il Centro Congressi dell’A.Roma Lifestyle Hotel. Com’è andata questa nona edizione? Proviamo a tirarne le fila.
Parterre ridotto rispetto alle edizioni precedenti ma questo ha evidenziato anche una maggiore presenza di brand piccoli, di nicchia, e comunque resta sempre un’opportunità intrigante per muoversi tra le diverse sfaccettature dei distillati di canna da zucchero, rum e cachaça che grazie all’innumerevole ricchezza di sfumature, sapori, morbidezze sono sempre più protagonisti nella mixology.
Girando tra le due sale eccoli in postazione:
- 26 rum tradizionali
- 10 rum agricoli
- 10 etichette di Indipendent Bottlers (rum che totalmente o in parte invecchiano al di fuori del territorio tropicale)
- 3 spiced (spezie in infusione) e flavored (frutta in infusione)
- 2 cachaca
- Otto masterclass in programma.
“Per il settore, ShowRUM rappresenta un trampolino di lancio per il mercato del rum italiano, un’opportunità”, ci racconta Leonardo Pinto, fondatore e direttore dell’evento, nonché uno dei maggiori esperti di rum in Europa. Ed è sempre Pinto a raccomandare: “importante che la prima domanda che ci facciamo quando assaggiamo un rum sia ‘da dove proviene’. La cultura e la tradizione del Paese produttore lasciano sempre il segno nel distillato finale.”
Aspetto questo messo relativamente in evidenza dal percorso espositivo ma pur sempre rintracciabile.
Durante il Festival ha avuto luogo anche la premiazione della STC – ShowRUM Tasting Competition, ormai appuntamento fisso di ShowRUM, competizione in cui i prodotti sono stati divisi per tipologia di alambicco, per invecchiamento e per tipologia di materia prima. Blind tasting che ha visto sfilare circa 90 concorrenti davanti ad una giuria di 11 esperti o estimatori nazionali e internazionali.
E se la domenica si sono affollati barman, market influencer, blogger, oltre ad appassionati e neofiti, i buyer, gli importatori, i distributori si sono ritrovati per il trade day del lunedì.
Turn over di pubblico ma sempre movimento nell’area miscelazione animata da Paolo Sanna del Banana Republic con il più che robusto supporto di Valerio, “Valerione” per chi lo conosce dietro al bancone, e un format ormai consolidato quello del “carrettino” delle Grattachecche Alcoliche logato Pallini.
Tra le curiosità dei brand di nicchia merita essere segnalato il rum prodotto in Thailandia da due trentenni in ascesa nel mondo della finanza parigina che decidono di mollare tutto e aprire una distilleria a Phuket, Chalong Bay. In bocca si percepisce la frutta tropicale, la banana matura come anche il sentore di nocciola. Presente nel catalogo di Mavolo.
Tra le novità, Abuelo (nel catalogi di OnestiGroup) con Three Angels, 12 anni, lancio ufficiale della nuova referenza in anteprima per ShowRUM. “Uscito per errore ma è un prodotto magnifico” ha rivelato Cristòbal Srokowski, vulcanico brand ambassador della distilleria più importante di Panama. Primo Abuelo imbottigliato a 43° (tutta la linea Abuela imbottigliata sempre a 40°).
Altra novità è in Casa Santa Teresa 1796, presentata dall’italian Brand Ambassador Andrea Pomo: la limited edition speyside whisky cask finish. Un’esperienza profonda e sontuosa al tasting.