Dalla Sardegna all’Emilia per produrre un formaggio di latte di vacca. È la curiosa storia di Gavino Muroni che partendo dalla terra dei pecorini, è venuto nella terra del Parmigiano Reggiano e produce un formaggio alternativo ad esso.
“Ovviamente non c’è alcun tipo di paragone o sfida possibile fra le due produzioni – dice subito Muroni – quello che io produco in un anno, una stalla di Parmigiano Reggiano lo fa forse in una settimana, Ma io, pur venendo dalla Sardegna, sono sempre stato appassionato dell’allevamento delle vacche e della trasformazione del loro latte, e così quando ho visto che in Sardegna era difficile trovare un mercato per i nostri prodotti che stavano crescendo, mi sono guardato intorno per trasferirmi”.
Gavino aveva un ottimo ricordo dell’Emilia, vi aveva soggiornato per un periodo a metà degli anni novanta e, complice un amico a Fidenza, ha trovato la via per trasferirsi a lavorare qui con la famiglia.
“Subito ho cercato nella bassa, ma mi sono accorto che quelle proprietà non erano per il mio portafoglio – scherza Gavino – e quindi, sempre tramite un amico, ho trovato qui a Valmozzola (nella media Val Taro) un posto tranquillo, un’azienda in vendita e così l’abbiamo rilevata e pian piano la stiamo adattando alle nostre esigenze.
Abbiamo 40 vacche brune al pascolo e produciamo principalmente ricotta, caciotta e casizolu, formaggio tipico delle nostre zone. Riusciamo a piazzare tutto il nostro prodotto tra qualche piccolo punto vendita, gruppi di acquisto solidale e un paio di Conad che ci ospitano nel banco dei prodotti locali. Vendiamo anche attraverso uno spaccio della nostra azienda: chiaro che non siamo comodi alla città (Parma è a circa 1 ora), ma molti ci conoscono e ogni tanto ci vengono a trovare e comprano; stiamo preparandoci anche per poter fare visitare la nostra azienda, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo”.
Borore, paese in provincia di Nuoro di provenienza della famiglia Muroni è un paese piccolo, ma Valmozzola è ancora più piccola, ma a Gavino e famiglia piace così “Stiamo bene in campagna e devo dire che l’Emilia ha mantenuto le aspettative e le speranze che io avevo in termini di possibilità di sviluppare l’attività”.