In disco si continua a bere male. Ad affermarlo è Michael, bartender al Fabrique di Milano, che abbiamo intervistato prima del concerto de Il Pagante. “Il pubblico della discoteca, soprattutto quello più giovane, beve per divertirsi. Non è un target attento alla qualità del contenuto del bicchiere, ma alla gradazione alcolica del drink”.
Risultato? I drink che vanno di più in disco sono l’Invisibile e il Negroni, a detta di Michael. La ragione è evidente: hanno entrambi un’elevata gradazione alcolica.
Un’analisi, la sua, in linea con quanto ci raccontava qualche mese fa Enrico Contro, alias Frog, quando ancora aveva il suo Pravda.
Ovvero: “Dopo una certa ora, quando in giro ci sono soltanto i più giovani, Io preferisco chiudere. Quel tipo di clientela, a un certo punto, ha soltanto un obiettivo: ubriacarsi. Sono quelli che chiedono l’Invisibile, per intenderci, e che io mi rifiuto di servire”.
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.