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Inaugurata nelle Marche la prima strada della birra italiana

Da qualche decennio a questa parte, i mastri birrai di tutto il mondo fanno sempre più ricorso alle materie prime frutto delle coltivazioni locali. Una scelta che conferisce alle loro birre profili aromatici unici, inconfondibili e sempre più complessi: questo quanto avviene anche nel nostro Paese grazie alla grande biodiversità che offre.

Malti d’orzo coltivati nel sud e nel centro Italia, luppoli del Veneto, dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna, grani antichi della Liguria e della Sicilia che si miscelano con  prodotti del territorio quali il riso carnaroli del Piemonte, la castagna della Garfagnana, i fichi del Cilento e le arance di Sicilia in birre che raccontano la ricchezza di materie prime del territorio italiano.

La biodiversità che caratterizza la birra artigianale italiana, rendendola unica e sempre più apprezzata in Italia e all’estero, è un patrimonio che deve essere valorizzato partendo proprio dalle materie prime che offrono i diversi territori, come le numerose varietà di cereali coltivate lungo la penisola o le diverse qualità di luppoli che donano profumi e sentori distintivi alla bevanda a seconda del luogo di coltivazione.

La varietà offerta dal nostro territorio arricchisce la produzione brassicola nostrana con prodotti naturali quali: carrube, scorze di mandarino o limone di Sorrento, fichi del Cilento, mirto di Sardegna, castagne degli Appennini, canapa ed altri ingredienti con i quali i mastri birrai raccontano la loro terra.

Una produzione di crescente qualità che sta comportando un rapido sviluppo del turismo birrario in Italia: per questo motivo, alcune associazioni di categoria, stanno portando avanti l’ambizioso progetto che prevede la creazione di almeno una strada della birra in tutte le regioni d’Italia per far conoscere i territori e presentare le sempre più numerose produzioni locali. La prima a partire è la regione Marche.

Parte infatti dai borghi marchigiani, dove sono presenti numerosi piccoli produttori artigianali, il progetto di sviluppo del turismo della birra denominato “Le Strade della Birra“. Realizzato con la collaborazione dell’associazione nazionale “Città della birra” e dell’associazione di produttori “Marche di birra”, è stato presentato la scorsa settimana ad Ancona, presso palazzo Leopardi.

le strade della birra

Alla presentazione sono intervenuti l’assessore regionale allo sviluppo economico Andrea Maria Antonini,  Luca Marcelli e Giovanni Breccia, direttore e vice presidente dell’Associazione nazionale “Città della birra” e Massimo Cardellini di ‘Marche di birra’. “La birra – ha spiegato Antonini – come porta di accesso diffusa sul territorio e veicolo di conoscenza della vasta gamma di offerte turistiche, specie quelle legate all’ambiente, che le Marche possono offrire ai visitatori”.

La produzione dell’antica bevanda in terra marchigiana infatti ha assunto ormai un ruolo importante, come dimostra il fatto che numerosi birrifici artigianali e agricoli si sono attrezzati per accogliere al meglio i turisti che desiderano degustare la birra direttamente in azienda.

Una crescita esponenziale che, dopo Toscana e Lazio, fa delle Marche la regione d’Italia centrale con la più alta concentrazione di micro birrifici: un aspetto che  testimonia la vitalità del comparto e il rapido sviluppo dei piccoli birrifici marchigiani, la maggior parte dei quali sono gestiti da giovani imprenditori che hanno manifestato un forte spirito d’iniziativa impegnandosi in un settore innovativo.

“Molti birrifici – ha sottolineato l’assessore Antonini – si trovano nell’entroterra, per questo la loro promozione s’intreccia con quella legata ai borghi marchigiani. Nelle Marche oggi esistono oltre 40 birrifici tra agricoli ed artigianali che offrono i loro prodotti a centinaia di migliaia di appassionati”.

Le Marche, inoltre, sono la quinta regione  d’Italia per produzione d’orzo e i suoi birrifici producono oltre 300 tipi di birre. La Regione si è anche dotata di una legge per la promozione e la valorizzazione della bevanda artigianale ed agricola tramite l’associazione “Città della birra”.

Quest’ultima, nata nel 2015, attualmente riunisce 23 Comuni, di cui 21 marchigiani, il Comune di Montone in Umbria e quello di Fossa in Abruzzo. “Ci sarà un portale interattivo – ha spiegato Luca Marcelli direttore dell’associazione – che consentirà al visitatore d’interagire attivamente e condividere la propria esperienza”.

Per questo motivo, infine, sulle pagine social dedicate all’iniziativa è stata introdotta la possibilità di creare contenuti, esprimere valutazioni e condividere le impressioni e le emozioni del viaggio e dell’esperienza vissute lungo la prima strada della birra italiana.

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