Italia, non bastano gli Europei per far ripartire l’economia
Se andiamo avanti così, con lo spettro di altre chiusure, uccidiamo l’Italia.
Nonostante ora nel nostro Paese siano 18 milioni i vaccinati con doppia dose, ci sia un numero imprecisato di persone che negli ultimi mesi ha superato il Covid-19 e ha gli anticorpi e la curva dei contagi non sia mai stata così bassa da inizio anno, nel settore ospitalità si respira preoccupazione per l’autunno.
“La verità? Dopo quello che abbiamo subito, nessuno può escludere che a settembre non scattino nuove restrizioni. Ovviamente, questo timore condiziona gli acquisti e le strategie di servizio dei bar. Molti gestori comprano e assumono di meno rispetto all’estate scorsa. L’obiettivo è fare cassa finché si può. Se potranno lavorare, implementeranno bottigliera e personale in autunno. Di fatto, si naviga ancora a vista”, afferma Erik Viola, ex bar manager del Pinch di Milano che in tempi non sospetti è passato alla vendita. E che è soddisfatto della sua scelta: “Il mio nuovo lavoro mi piace. Certo, se a settembre richiudessero i cocktail bar sarebbe una tragedia. Voglio essere ottimista, anche se non è un bel segnale che si parli tanto della pericolosità della variante Delta…”.
Colleghi giornalisti (eccezioni a parte, sia chiaro) e politici dovrebbero aiutarci a ricostruire la nostra traballante fiducia attraverso un’informazione e una politica seria, non propagandistica o sensazionalistica. Dati alla mano, il vaccino si rivela efficace anche nei confronti della variante Delta quando si è completato il ciclo. Perché continuare a spaventarci?
Chi ci guadagna? Certo, se si mantiene lo stato d’emergenza resta congelato il patto di stabilità (clicca per maggiori info) con Bruxelles.
Ma poi, di fatto, nessun Paese ha mai pagato alcuna sanzione per i suoi problemi di bilancio. Quindi non sarebbe una valida ragione.




