Su quali strategie puntano i gestori dei locali in zone turistiche per limitare i danni arrecati dall’assenza dei clienti americani, russi, inglesi e cinesi? Ecco la scelta del Rada di Positano
MODIFICARE L’OFFERTA FOOD&BEVERAGE E PROLUNGARE L’ORARIO DI APERTURA
Questa è la strategia, per esempio, del Rada di Positano.
Parliamo di un ristorante di alta cucina che insieme al Fly Lounge Bar e al Music On The Rock, la più antica discoteca della costiera amalfitana, è incorniciato in una scogliera del paesino noto per la sua bellezza nonché per la sua atmosfera esclusiva.
I tre locali sono gestiti dalla stessa proprietà e occupano tre livelli.
Prese in considerazione le misure richieste, i titolari hanno deciso di non aprire la discoteca (dove in passato si poteva anche cenare), di spostare il ristorante al piano terra a pochi metri dalla spiaggia e di proporre per questa stagione un menù food diverso. La qualità delle materie prime resta il perno della proposta che però è stata semplificata rispetto al passato per ridurre il food cost, abbassare l’importo dello scontrino e compiacere i palati di tutti.
“La ricetta per riaprire e avere successo secondo noi è concentrarci sulle eccellenze e sulle bellezze che hanno reso Positano conosciuta in tutto il mondo. A partire dalle materie prime” ci spiega Peppe Russo, il titolare, imprenditore ed esperto dell’accoglienza positanese. Che, dopo aver chiesto allo chef Nunzio Spagnuolo di cambiare la carta del ristorante, quest’anno ha deciso di aprire anche a pranzo.
Che cosa si mangia?
Per esempio, il beach sandwich farcito con tartare di tonno, zucchine alla griglia e nduja piccante, oppure i paccheri con frutti di mare, limone e pane profumato, o le classiche polpette della nonna piuttosto che il carpaccio di gambero rosso con fave, mela verde e arancio.