Nuova tappa del viaggio di ApeTime alla scoperta delle origini dei nomi dei cocktail più famosi.
Nomi che magari abbiamo pronunciato decine di volte, ordinando il nostro drink preferito, senza sospettare quali e quante storie o leggende si nascondano dietro quel termine. Sapevi, ad esempio, che una parte del nome del Mint Julep deriva da una parola araba? O perché lo Zombie, classicissimo cocktail tiki, si chiama così? E il Penicillin sarà mica a base di antibiotici?
Ecco allora i veri motivi per i quali questi tre noti cocktail si chiamano così.
Mint Julep
Su “Mint” non ci sono dubbi: si riferisce alla menta (mint, appunto, in inglese), ingrediente di questo cocktail insieme con bourbon e zucchero. Julep deriva invece dalla parola araba gulab, che significa acqua (ab) di rose (gul); nei secoli, per estensione, con questo termine finirono per essere identificati vari sciroppi profumati preparati come medicamenti. E proprio con questo significato gli antichi romani recepirono il vocabolo in latino (julepus o julapium), da cui derivarono appunto l’inglese julep e l’italiano giulebbo (ormai caduto pressoché in disuso).
La prima testimonianza scritta del Mint Julep oggi nota è un libro del 1803 in cui John Davis, navigatore ed esploratore britannico naturalizzato australiano, raccontava che gli abitanti della Virginia avevano l’abitudine di iniziare la giornata con un drink a base di un dram (antica unità di misura usata dai farmacisti) di liquore macerato nella menta, allo scopo di tenere lontani i malanni.
Zombie
A inventare lo Zombie, fra i cocktail tiki più famosi al mondo, fu nel 1934 Donn Beach, il creatore di questo stile di miscelazione ispirato ai Caraibi. Un drink dalla ricetta complessa, che comprende ben tre tipi di rum (giamaicano scuro, ambrato portoricano e Demerara), lime, Falernum, Donn’s Mix, granatina, angostura e Pernod.
Secondo la leggenda, Donn Beach lo avrebbe realizzato per la prima volta nel suo locale di Hollywood per aiutare un cliente a smaltire i postumi di una sbornia; pare che l’interessato lo abbia apprezzato, al punto da buttarne giù ben tre bicchieri prima di andare a casa. Lo stesso cliente sarebbe poi tornato qualche giorno dopo, raccontando di essersi sentito come uno zombie per diverse ore. Così, il mitico bartender avrebbe deciso di chiamare il drink, appunto, Zombie.
Penicillin
La storia, in questo caso, è molto più recente: il Penicillin è stato creato nel 2005 nel noto bar Milk & Honey di New York da Sam Ross, grande bartender australiano emigrato l’anno precedente nella Big Apple. Entrato nella storia della miscelazione anche per avere inventato nel 2007 un altro “contemporary classic”, il Paper Plane, oggi Ross è proprietario di quello stesso locale, che ha ribattezzato Attaboy.
A ispirare il Penicillin fu un cocktail chiamato Gold Rush, fra i best seller del Milk & Honey già dal 2001, a base di bourbon, limone e sciroppo di miele. Ross aggiunse alla ricetta originale del Peat Monster (una miscela di whisky di Islay e Highlands) e dello zenzero, unito allo sciroppo di miele. Di qui, l’idea di chiamare il cocktail come il famoso antibiotico: anche miele e zenzero, infatti, sono usati per combattere l’influenza. Non con la stessa efficacia, è chiaro; ma d’altro canto, se si vuole rinfrancare lo spirito più che il corpo, nemmeno la penicillina può sortire lo stesso effetto di un buon Penicillin!
Leggi anche:
I cocktail vintage Porto Flip, Old Pal e Angel Face: perché si chiamano così