C’è un nuovo presidio Slow Food, voluto fortemente da un gruppo di giovani agricoltori, è un carciofo ritrovato. È da poco nato infatti il presidio Slow Food del carciofo violetto di San Luca.
Alcuni giovani, supportati da alcuni storici agricoltori del luogo, hanno preso in mano questa antica coltivazione con passione e impegno nel tentativo di valorizzarla nuovamente.
I protagonisti del percorso sono Federica Frattini oggi referente dei produttori, Andrea Querzè, produttore, e Raffaella Donati, oggi referente del presidio. I tre, anche attraverso la costituzione di una Associazione hanno avviato il percorso per rendere nuovamente conosciuto e soprattutto coltivato, questo storico prodotto tipico locale che una volta era apprezzato in tutta la regione Emilia Romagna.
Il percorso di valorizzazione e rilancio passerà a breve anche per una “settimana evento” che inizierà proprio in questi giorni, il 15 maggio quando il carciofo verrà presentato al mercato della terra a Bologna e al mercato del Novale in piazza Carducci.
Domenica 22 poi sarà una giornata interamente dedicata al prodotto, che si terrà all’azienda agricola “La Galeazza” dove se ne parlerà e si potrà anche assaggiare in varie ricette.
Partner del progetto di rilancio, a sostegno dell’Associazione carciofo violetto di San Luca, è anche la banca di Bologna che con un importante contributo sosterrà le attività di rilancio nel triennio 2022-24.
«Fino a non molti anni fa – racconta Raffaela Donati, responsabile del Presidio – le colline della zona di San Luca erano piene di carciofaie. La natura argillosa del terreno conferiva alla varietà violetto caratteristiche particolari, che la rendevano ricercata e conosciuta anche fuori dai confini cittadini. La coltivazione del carciofo violetto costituiva un’importante fonte di reddito per gli agricoltori locali, tuttavia a partire dalla metà degli anni ’70 è iniziata a diminuire drasticamente, causa anche lo spopolamento delle campagne”.
Il carciofo violetto presenta dimensioni ridotte e produttività inferiore agli altri, è tra gli ultimi a maturare e ha una riproduzione più difficile, tutte caratteristiche che avevano determinato la sua scomparsa, ora il presidio Slow Food contribuirà alla sua rinascita.