Slow Food associazione di origine italiana diffusa ormai in tutto il mondo per promuovere la cultura del cibo sano buono e giusto ha riacceso i riflettori nei giorni scorsi sul problema obesità sempre più allarmante anche nel nostro paese dove coinvolge ormai il numero record di 6 milioni di persone.
Il dato è stato rivelato durante un incontro nazionale organizzato per parlare del problema che riguarda sempre più soprattutto i giovani: è infatti nella fascia di età dai 18 ai 34 anni che negli ultimi tempi la percentuale di obesi è passata alla 2,6 al 6,6%.
Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia ha detto: “questi numeri fotografano due cose: innanzitutto che è assolutamente necessario e urgente che la società tutta, e le istituzioni in particolare, si facciano carico dell’obesità, così come delle altre patologie legate all’alimentazione, come piaga sanitaria collettiva. Poi, questi dati dimostrano che sempre più consumatori si alimentano in modo non equilibrato, non hanno sufficienti strumenti di scelta e si nutrono distrattamente”. A conferma della gravità della situazione un focus sul settore pubblicato da Statista, in occasione dell’Eating Healthy Day che rivela che il 28% dei consumatori tra i 18 e i 34 anni mangia fast food o junk food almeno una volta alla settimana (percentuale scende al 9% per gli over 54).
Per prevenire questa deriva Slow food sottolinea come sia importante scegliere alimenti freschi, sani e quindi poco processati; ma soprattutto sia importante che tutti abbiano la cultura di base per essere consapevoli di quello che è sana alimentazione e quello che è cibo spazzatura; a tal fine è stata predisposta una petizione su change.org che si può firmare per l’introduzione dell’educazione alimentare a scuola.
Ogni anno (a partire dal 2015) ai primi di marzo, in tutto il mondo si celebra la giornata mondiale contro l’obesità in cui i servizi sanitari locali, e le associazioni ad esse legate organizzano incontri di informazione e sensibilizzazione per la popolazione contro questa che sempre più rischia di diventare una problematica molto diffusa.