È partita in Toscana la frangitura delle olive ed è stato presentato il nuovo olio con un incontro organizzato a Vitiano, nel comune di Arezzo, dal Consorzio di tutela dell’olio extravergine Toscano IGP in collaborazione con l’Associazione città dell’olio.
Le prospettive sono quelle di un incremento del 20% della produzione a livello regionale per effetto di un’annata che, nonostante la grande siccità, è stata molto positiva.
Questo caldo accentuato di fine stagione rischia piuttosto di mandare in tilt ora gli ulivi, disturbando il normale periodo di riposo vegetativo e creando possibili problematiche sulla prossima annata. Nonostante l’ottima produzione i prezzi sono però in crescita, più che altro a causa dei grandi rincari della filiera: 30-40% in più per vetro, etichette e cartoni d’imballaggio; 300-400% in più di costi elettrici per la frangitura, e in generale un 50% in più di costi per la produzione.
L’olio toscano IGP ha una produzione stimata di 25.000 quintali che contribuiscono ai 110-120.000 quintali di olio Toscano prodotti. Va moto forte nelle esportazioni, gli ultimi dati parlano di 33 milioni di euro di prodotto esportato, di cui il 70% degli Stati Uniti e il 30 nel mercato europeo.
Il consorzio Toscano IGP è il primo consorzio olivicolo Italiano con oltre 50.000 aziende e sette milioni di piante. Il suo presidente Fabrizio Filippi spiega che gli ulivi hanno reagito bene a una situazione climatica estrema come quella in corso. La produzione è in aumento, ma i dati dicono che l’olio prodotto non è sufficiente a soddisfare la richiesta, e questo lascia ampio margine per crescere ancora. La prima frangitura del nuovo olio è stata l’occasione per parlare di oleoturismo, un tema caro alla Regione Toscana che ha anche recentemente approvato una legge innovativa che estende all’olio il modello “agri-turistico” del vino.
“Oggi il vino è veicolo di turismo straordinario. L’olio ha la stessa potenzialità e può diventare uno strumento di attrazione turistica importante. – ha detto il vice presidente della giunta regionale, Stefania Saccardi durante la visita al frantoio. – Noi siamo forti perché riusciamo a vendere non solo un prodotto ma un pezzo del territorio, della storia e della tradizione della nostra terra. L’olio può essere un veicolo importante quanto lo è il vino”.