A Bologna premiate le migliori birre artigianali gluten free e biologiche. Ecco le birre vincitrici.
Il panorama birrario internazionale, come quello italiano, negli ultimi anni è in continua e rapida evoluzione: sul mercato vengono infatti lanciati nuovi prodotti pensati e realizzati per intercettare le esigenze e i gusti di un numero sempre maggiore di consumatori.
In tal senso, la produzione di birra biologica anche” gluten free” e la presenza sempre maggiore di birrifici agricoli nel nostro Paese sono il riflesso di un crescente interesse per la qualità, la sostenibilità e la valorizzazione del territorio: questi settori offrono importanti opportunità di sviluppo e di diversificazione per tutta la filiera.
Questo mercato rappresenta nuove possibilità di crescita e sviluppo grazie anche alla crescente sensibilità e consapevolezza dei consumatori riguardo alle questioni ambientali, alla salute e alla sostenibilità: un processo che alimenta la domanda di prodotti biologici oppure privi di glutine.
Quali sono però le maggiori differenze fra le birre tradizionali e quelle realizzate con metodi esclusivamente naturali? Le seconde possono contenere solo luppoli e cereali provenienti da agricoltura biologica: sono vietati i fertilizzanti e l’uso di additivi sintetici che migliorano la durata di conservazione delle materie prime.
Se una birra appartiene veramente alla seconda categoria, di solito lo si può vedere semplicemente dal suo aspetto poiché risulta più torbida della birra convenzionale. Il motivo? La bevanda non viene né chiarificata (processo chimico tipico delle birre industriali) né pastorizzata.
Anche se quest’ultimo passaggio sarebbe consentito pure nel caso della birra ecologica (mentre è bandito per quella artigianale comune), la maggior parte dei produttori ne fa a meno poiché, in questo modo, vengono preservati maggiormente sia il profilo aromatico che le qualità organolettiche degli ingredienti: la bevanda, per questo motivo, spesso non si conserva a lungo, ma ha un sapore più intenso rispetto alle altre.
Per questo nuovo comparto che si sta sviluppando negli ultimi due decenni, quello appena trascorso è stato un week end importante: a Bologna infatti, in occasione del SANA, il 35° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, sono state decretate le migliori bevande artigianali sia senza glutine che biologiche.
I podi del World Gluten Free Beer Award (WGFBA) e del premio Best Bio Beer, organizzati rispettivamente dai portali web Nonsologlutine e Piacevolezza con la collaborazione di Unionbirrai, sono stati ufficializzati sabato scorso in occasione della terza giornata dell’evento fieristico.
Ottanta le birre partecipanti al primo contest giunto alla decima edizione: queste erano state divise in sette categorie e sono stati assegnati ventuno premi a cui si è aggiunto il podio “Premio speciale Fratelli la Bufala” (realizzato in collaborazione con l’omonima catena di pizzerie) conferito alla birra che meglio si abbina alla pizza margherita.
Sei in due categorie, invece, i premi assegnati per la quarta edizione del Best Bio Beer dedicato alle birre biologiche artigianali che, come da prassi, non sono né pastorizzate né microfiltrate: un concorso questo che, nei prossimi anni potrebbe essere aperto anche alle birre prodotte fuori dall’Italia.
“Con la partecipazione a SANA e la collaborazione con i due concorsi WGFBA e Best Bio Beer, abbiamo voluto puntare i riflettori su un segmento di mercato in espansione come dimostrato anche dalla grande attenzione ad esso rivolta nelle giornate del Salone” ha commentato Simone Monetti dirigente di Unionbirrai.
“La produzione di birra biologica e “gluten free”, unita alla presenza sempre maggiore di birrifici agricoli in Italia, sono il riflesso di un crescente interesse per la qualità del prodotto, la sostenibilità e la valorizzazione del territorio” ha aggiunto il segretario generale dell’associazione.
Sana è stata anche l’occasione per Unionbirrai per inserirsi fra le proposte delle produzioni italiane d’eccellenza di CIA – Agricoltori Italiani presentando alcune birre prodotte con materie prime da agricoltura biologica: in particolare, ad aderire all’iniziativa, sono stati i birrifici Gilac, Il Mastio, Zuker e Valsenio.
Alfonso Del Forno, fondatore dei due concorsi, ha sottolineato: “Sono molto soddisfatto della strada intrapresa da parte dei birrifici artigianali nella direzione della birra senza glutine e di quella biologica: sono due settori in forte crescita e i birrifici hanno cominciato da anni a investire per far crescere tali progetti, ritenuti innovativi anche nell’ultimo Report di Unionbirrai e OBiArt, associazioni di grande rilievo per tutta la filiera”.
“Essere giunti alla decima edizione del WGFBA, nato quando in Italia la produzione “gluten free” era ancora nello stato embrionale, – ha concluso – è motivo di orgoglio per me, visto che la nostra produzione nazionale è leader nel mondo in questa tipologia di birra”.