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Ritual Lab è la birra dell’anno 2024

Birra dell’anno 2024: a Rimini trionfa il Birrificio Ritual Lab. La piccola azienda laziale ha conquistato cinque ori e un bronzo in quattro differenti categorie.

Le birre italiane protagoniste al ‘Beer&Food Attraction’, l’importante manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group ed in corso di svolgimento alle Fiere di Rimini con otto padiglioni dedicati al mondo del beverage: per quanto riguarda la birra, si passa dal sempre più ampio mondo delle eccellenze brassicole artigianali italiane a quelle internazionali più rinomate.

L’appuntamento riminese, nella giornata inaugurale di domenica, per il secondo anno consecutivo è tornato ad essere il palcoscenico della cerimonia di premiazione del prestigioso concorso ‘Birra dell’anno’ organizzato da Unionbirrai a partire 2005 e giunto quindi al 19ͦ appuntamento.

Il contest ha fatto registrare numeri da record: erano infatti iscritte ben 2153 birre proposte da 255 produttori. “Con nostra grande soddisfazione, anche questa nuova edizione ha confermato la grande importanza che viene data dai produttori a questo appuntamento” ha sottolineato Simone Monetti, segretario generale di Unionbirrai.

“Da parte nostra siamo orgogliosi di poter continuare a contribuire alla visibilità e alla valorizzazione della birra artigianale italiana -ha aggiunto-, dando un’ulteriore importante dimostrazione di come l’identità brassicola del nostro Paese sia sempre più matura e definita”.

Presentata dallo speaker radiofonico Lorenzo Dardano, la cerimonia ha svelato i nomi di tutte le birre vincitrici di quest’anno nelle 45 categorie in cui era suddivisa   la competizione ed a chi è stato conferito il premio più prestigioso, ovvero quello di ‘Birra dell’Anno 2024’.

Il titolo è andato al birrificio Ritual Lab di Formello (Roma) che coltiva localmente l’orzo da birra ed in tal modo può controllare direttamente tutta la propria filiera produttiva: la piccola azienda laziale, grazie alle sue birre, ha conquistato cinque ori e un bronzo in quattro differenti categorie e questo, come prevede il regolamento, ha fatto in modo che potesse fregiarsi dell’ambito riconoscimento.

birra dell'anno 2024

Uno dei primi posti è arrivato grazie alla birra Tupamaros nella categoria riservata alle birre ad alta fermentazione, caratterizzate da un alto grado alcolico, luppolate e d’ispirazione angloamericana: si tratta di una bevanda che presenta pungenti note aromatiche di pompelmo, agrumi e frutta tropicale alle quali si accompagnano sentori di resina e balsamo.

Un altro degli ori è invece arrivato grazie al Gose, uno stile brassicolo tipico di alcune aree della Germania, tornato in voga negli ultimi anni, il quale consente ai mastri birrai di utilizzare frutta, agrumi e spezie a volontà: la bevanda proposta dal Ritual Lab è realizzata con scorze di bergamotto (anziché di arancia) che vanno ad unirsi alla ricetta classica che, oltre ad una spiccata acidità ottenuta grazie all’impiego di alcuni batteri lattici, prevede sale e coriandolo.

La regione con il maggior numero di birre premiate, invece, è stata la Lombardia   con 23 premi seguita dal Piemonte con 20; a seguire il Veneto con 13, la Toscana con 12, il Lazio con 11, le Marche con 10, il Trentino-Alto Adige e l’Umbria con 9. Otto medaglie per l’Emilia-Romagna, sette per l’Abruzzo, cinque per il Friuli Venezia Giulia, due per Sicilia, Calabria, Basilicata e Sardegna ed infine una per la Campania.

A stabilire i nomi delle bevande e dei produttori da premiare sono stati 84 giudici provenienti da tutto il mondo che sono stati impegnati per tre giorni nelle degustazioni alla cieca e, come detto, hanno stabilito il podio per ciascuna delle 45 categorie.

Tutti i premiati potranno prendere parte alla seconda edizione del progetto ‘BdA   on tour’, ovvero una serie di eventi che porteranno nei locali di tutta Italia le birre vincitrici del concorso con l’ obiettivo di promuovere e valorizzare le produzioni artigianali italiane.

La fiera Beer&Food Attraction di Rimini, in questi giorni, è stata sede anche di altri importanti appuntamenti organizzati da Unionbirrai: fra questi la ‘Italian Craft Beer Conference’, un innovativo programma di seminari e talk dedicati all’analisi degli sviluppi della filiera dell’antica bevanda.

Si è svolto, inoltre, il convegno ‘Birra artigianale italiana: imprese produttive e tendenze produttive’ a cura del professor Silvio Menghini, responsabile scientifico dell’osservatorio sulle birre artigianali dell’Università di Firenze: a questo, infine, è seguito un incontro dedicato all’autoproduzione delle materie prime e alle intese di filiera.

Il numero di birrifici italiani partecipanti sia al concorso ‘Birra dell’anno’ che alla fiera ’Beer & food attraction’ costituisce un’ulteriore importante dimostrazione di come la filiera artigianale nostrana sia in continua crescita: un settore che ha raggiunto la quota record di 1085 realtà produttive.

Uno sviluppo che ha fatto salire la domanda di materie prime 100% made in Italy, con il luppolo che, dallo zero di pochi anni fa, oggi ha raggiunto un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola: a questi si aggiungono i 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto che, attualmente, coprono quasi il 40% del fabbisogno nazionale con circa 83mila tonnellate destinate all’antica bevanda.

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