L’agricoltura è stata inventata per produrre la birra: questo è quanto sostiene una nuova ricerca scientifica. Plausibile? Approfondiamo insieme gli studi a sostegno della tesi.
Come noto, la birra ha origini antichissime: lo testimoniano anche i numerosi importanti ritrovamenti archeologici avvenuti nell’ultimo periodo fra cui quelli di un birrificio all’interno della necropoli di Abydos (Egitto), risalente a 5mila anni fa, ed il sito per la produzione della bevanda rinvenuto in Cina che, secondo gli studiosi, avrebbe addirittura 9mila anni.
Una delle teorie più consolidate sulla sua nascita (almeno in parte smentita dalle ultime scoperte), sostiene invece che i primi a produrla furono i Sumeri e gli Assiri che abitavano la regione della Mesopotamia 5mila anni fa: essi infatti realizzavano una bevanda fermentata a base di cereali, dal gusto molto intenso, antesignana delle moderne birre.
Le diverse ricerche finora effettuate, hanno sempre avuto come obiettivi principali quelli di collocare nel tempo l’ ‘invenzione’ della bevanda, di scoprire quale sia la popolazione alla quale effettivamente deve esserne attribuito il merito e di arrivare a conoscere quali eventuali altri ingredienti, oltre ad acqua e cereali, fossero previsti dalle prime preparazioni.
Il comun denominatore di questi studi, è sempre stato il fatto che, nelle civiltà e nelle culture che si sono succedute nel corso dei secoli in diverse parti del pianeta (si pensi, ad esempio, alle antichissime bevande molto simili ai moderni prodotti brassicoli realizzate ancora oggi nelle abitazioni in Africa), la birra ha sempre rivestito un ruolo di grande importanza: oggi invece un nuovo studio avanza un’ipotesi davvero rivoluzionaria.
Un gruppo di ricercatori della Pennsylvania sostiene infatti che sia stata la volontà di produrre principalmente la birra, e non il pane come finora si è sempre ritenuto, a spingere l’uomo primitivo, poco più di 10mila anni fa, a creare delle comunità la cui sussistenza si basava principalmente sull’agricoltura.
La coltivazione del grano ha visto il passaggio da una società di nomadi e cacciatori ad una stanziale: anche secondo questa nuova tesi i raccolti, in un primo momento venivano utilizzati per la preparazione del pane, ma sarebbe stata proprio la prospettiva di produrre birra a spingere l’uomo primitivo a stabilirsi in un dato territorio ed iniziare a costruirvi le prime rudimentali fattorie.
Gli scienziati sostengono la loro tesi sottolineando come la birra apporti diversi vantaggi, fra i quali un elevato contenuto di vitamina B, contenga altri nutrienti importanti per l’alimentazione umana ed il fatto che, all’epoca, fosse più sicura da bere rispetto all’acqua dato che il processo di fermentazione uccideva batteri e virus.
Ma come ha fatto l’uomo primitivo a ‘scoprire’, o meglio, ad ‘inventare’ la birra? Si ritiene che, in un primo momento, abbia imparato a fare una pappa d’orzo: in seguito, il lievito naturale, fornito anche da alcuni insetti, avrebbe fermentato la pappa creando un primo tipo di base per la birra.
Sempre secondo gli scienziati, in questo periodo storico era in realtà più semplice preparare la bevanda rispetto al pane dato che, ovviamente, non richiedeva l’utilizzo di forni e, dunque, per questo motivo, e per le sue proprietà nutritive, avrebbe rivestito un ruolo fondamentale nella nascita delle prime coltivazioni
Questa teoria, viene sostenuta anche con i risultati dati dall’analisi di alcuni ritrovamenti effettuati in quelli che furono insediamenti dei Natufiani, una popolazione vissuta dal 13.000 al 19.000 a.c., nei territori oggi appartenenti alla Siria, alla Giordania e a Israele.
Questi resti, secondo gli studiosi, dimostrerebbero infatti come la coltivazione dell’orzo destinato alla produzione della birra fosse la ragione per la quale questa, ed altre popolazioni, si stanziarono in determinati territori abbandonando lo stile di vita nomade.
Ad ulteriore supporto di questa tesi, il ritrovamento e lo studio di alcuni reperti vegetali provenienti da una regione dell’Iran che hanno dimostrato come in quest’area venisse praticata una forma di agricoltura principalmente destinata alla conservazione del grano e alla successiva produzione della bevanda.
I risultati dati da queste ricerche, hanno portato uno dei componenti del gruppo di lavoro, il professor Solomon Katz, docente di antropologia presso l’Università della Pennsylvania, a sostenere come vi siano poche prove scientifiche della popolarità del pane in epoca preistorica. Per questo motivo, il medesimo studioso ha spiegato: “La birra, molto probabilmente, è stata lo stimolo alla base della nascita e dello sviluppo delle prime coltivazioni”. Una nuova teoria che conferisce alla bevanda un’importanza decisiva nello sviluppo della nostra storia e della nostra civiltà.