Lo Stinger lo bevono in pochi. Non stupisce. Del resto -in Italia- compare di rado nelle drink list. Sarà che non tutti i barman lo ricordano e che ancora meno clienti ne hanno sentito parlare. Eppure questo drink è storico ed è in lista Iba dal 1961.
Dal sapore deciso, con un’importante sentore di menta, lo Stinger si prepara con due soli ingredienti: cognac (Craddock usava però il brandy) e crema di menta bianca. La decorazione non è obbligatoria ed è essenziale: parliamo di una fogliolina di menta.

Come si realizza? In origine, con la tecnica Shake and Strain. L’ultima codifica Iba raccomanda invece di servirlo in coppetta, dopo averlo diluito nel mixing glass con il metodo Stir and Strain.
Dopo aver goduto di massima popolarità negli anni 60, oggi lo Stinger è passato di moda.

Secondo Gary Regan e Jim Meehan la chiave del cocktail consiste nel ridurre la quantità di liquore e nello scegliere un distillato di base che si sposi bene.
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