HomeCaffè, Bevande caldeWorld Cappuccino Day: la coccola preferita dagli italiani

World Cappuccino Day: la coccola preferita dagli italiani

Il cappuccino è una pausa irrinunciabile per gli italiani.

Nescafé per l’occasione presenta la nuova campagna “Say YES to CappucciNO” che promuove il concetto di pausa per cui vale la pena dire “no”

Nescafé racconta i risultati della ricerca sulle abitudini degli italiani nel prendere decisioni quotidiane e il loro rapporto con il cappuccino:
• il 60% degli italiani fa fatica a dire NO ad amici e parenti
• è più difficile dire NO alle persone care che ai superiori
• GenZ un po’ più FOMO (Fear Of Missing Out) che JOMO (Joy Of Missing Out)
• Per 3 consumatori di cappuccino su 4 sorseggiarlo è un vero momento di pausa

Il World Cappuccino Day, che si celebra oggi 8 novembre, è la giornata in cui festeggiare con tutti i Cappuccino Lovers una bevanda unica, la coccola calda che dal primo all’ultimo sorso avvolge il palato con schiuma, latte e note di delizioso caffè. Nescafé per l’occasione presenta la nuova campagna “Say YES to CappucciNO” che promuove il concetto di pausa per cui vale la pena dire “no” a qualcuno o qualcosa, concedendosi lo spazio personale per rivalutare le proprie priorità.

In parallelo ha commissionato a AstraRicerche, Istituto di ricerche sociali e di marketing, un’indagine sulla capacità degli italiani di dire sì o no sia nelle grandi che nelle piccole decisioni.

I numeri di questa survey parlano chiaro: 1 italiano su 2 (50,1%) gusta il cappuccino non solo come routine quotidiana ma come “premio” e “momento di relax” dopo aver detto no a qualcuno o qualcosa.

Ma non solo, l’indagine ha evidenziato anche come dire serenamente “sì” oppure “no”, in una decisione anche se di semplice vita quotidiana, non sempre è facile, e per capire cosa fare e come vivere al meglio la situazione l’80,3% degli italiani tende a ragionare molto invece di seguire l’istinto (25,8%).

Per 8 italiani su 10 dire “sì” anche se si vorrebbe dire “no” è una circostanza comune (e per il 27,5% è molto frequente), principalmente per mantenere buone relazioni (58,7%) o evitare scontri in dinamiche di gruppo (47,2%). Contrariamente al sentito comune risulta più difficile dire “no” alle persone care (60,7%), che ai superiori, ai capi, agli insegnanti (31,7%).

Per il 22,8% degli italiani i “sì” detti al posto dei “no” che avrebbero voluto dire, suscitano emozioni positive come soddisfazione e orgoglio. Questo perché pensano che un “sì” indesiderato sia segno di intelligenza relazionale (50,4%), o almeno di apertura mentale nell’accettare di fare qualcosa che a prima impressione sembra negativa (46,6%) o non interessante.

“Dire NO quando si vuole dire SÌ per molti italiani è un modo per rafforzare o costruire relazioni positive, ma anche una via per aprirsi al provare qualcosa di nuovo che – a prima impressione – potrebbe sembrare poco interessante per sé; un atteggiamento che ‘accoglie’ le altre persone e che ‘accoglie’ anche quella parte di noi che vuole fare nuove esperienze” – ha commentato Cosimo Finzi, Direttore di AstraRicerche.

Inoltre, 3 italiani su 4 (72.1%) affermano di avere bisogno di un momento di pausa come occasione imprescindibile per rigenerarsi. La pausa è spesso vissuta come momento di gioia solitaria anche se gli altri stanno facendo qualcosa di interessante (JOMO) per l’82,7% degli intervistati. Si tratta di una forma di disconnessione dalle relazioni intesa come distacco dal mondo digitale e di social networking (73,5%) o dalle uscite con amici, familiari, conoscenti (69,5%).

Ma non c’è solo JOMO: in misura minore (49,1%) c’è anche FOMO, il timore di perdersi qualcosa che altri fanno: i più giovani (15-29anni) sono nettamente sopra la media (64%) rispetto ai 30-39enni (55%) ma soprattutto rispetto ai 50-65enni (solo 40%).

“Nel mondo contemporaneo iperconnesso e iperdenso di stimoli emerge fortemente il bisogno di avere momenti tutti per sé, che sul piano emozionale si traducono in un senso di gioia – afferma Patrizia Martello, esperta di culture di consumo e docente di Ricerca Sociale in IUAV a Venezia e NABA a Milano. La JOMO, che significa proprio la gioia di non esserci, sta diventando più forte della paura di disconnessione dagli altri e perdita delle cose interessanti che stanno facendo, (FOMO) che invece ha caratterizzato tutta la prima ondata vertiginosa della nascita e sviluppo dei social.

Questo trend che sposta i pesi da FOMO a JOMO vale più con i maturi che con i giovani perché non è facile trovare un equilibrio di benessere personale tra esserci abbastanza senza esserci troppo, tra il flusso costante della vita social e il qui e ora: non è solo una questione di età, ma anche un tema generazionale.”

Il ruolo della pausa è fondamentale per ‘staccare’ dai continui contatti (82,6% almeno a volte, 40,6% spesso o molto spesso) ed è rimedio perfetto per ricaricare le batterie (87,1%); la prima scelta è gustare la propria bevanda preferita (43,1%) come il cappuccino, la seconda camminare (soprattutto per i meno giovani) e la terza fare piccole azioni rilassanti (soprattutto per le donne).

“Abbiamo voluto esplorare la complessità delle decisioni quotidiane degli italiani, tra il desiderio di dire “no” e la tendenza generale a dire “sì” per mantenere relazioni armoniose – afferma Diletta Golfieri marketing manager di Nescafé – Da questo quadro, il cappuccino emerge come un attimo di pausa e conforto.

Il rifugio ideale per chi, anche solo per un istante, desidera mettere al centro sé stesso, ricaricandosi con un momento di relax e piacere ed è proprio questo aspetto che abbiamo voluto mettere al centro della nostra comunicazione”.

A supporto del bisogno di dire “NO” voluti e desiderati, Nescafé lancia la sua nuova campagna “Say YES to CappucciNo”, che con uno spot televisivo racconta attraverso diversi soggetti, il concetto di pausa per cui vale la pena dire “no” a qualcuno, prendendosi lo spazio personale di rivalutare le proprie priorità e prendere la decisione attiva di dire “sì” a ciò che conta.

Contemporaneamente, sugli scaffali si rinnovano i barattoli della gamma Nescafé Cappuccino con il nuovo packaging riciclabile, che racconta l’impegno del brand in fatto di sostenibilità: caffè 100% proveniente da fonti responsabili e supporto ai coltivatori nel migliorare le loro terre e le loro condizioni di vita.

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Redazione ApeTime
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