Sarà un’annata povera a quanto pare per i vini italiani, o perlomeno per la maggior parte di essi, e in particolare per quelli prodotti nel centro sud; secondo dati recentemente divulgati dall’Unione Italiana vini infatti, a causa delle condizioni climatiche passate e attuali, quest’anno la produzione potrebbe calare in alcune zone addirittura al 40%.
Sotto accusa questa volta non tanto l’eccessivo riscaldamento climatico o la siccità (i problemi degli ultimi anni), ma viceversa le piogge intense, frequenti e durature che hanno interessato buona parte del territorio nazionale nel mese di maggio.
Le piogge hanno infatti causato il diffondersi e l’impennarsi di una malattia tipica della vite, la peronospora, che si sviluppa proprio in condizioni di alta umidità e bagnatura fogliare.
A farne maggiormente le spese come detto in particolare il centro-sud; Abruzzo e Molise potrebbero toccare il 40% della riduzione della produzione, ma anche Marche, Basilicata e Puglia potrebbero avvicinarsi a un calo di un terzo della produzione rispetto allo scorso anno; a tutto questo ci sono da aggiungere i danni dell’alluvione in Romagna, e in Veneto, su piccole aree circoscritte, a causa delle grandinate si prevedono perdite anche del 50% della produzione.
Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna (che però fa i conti con i citati problemi alluvionali) sono le uniche regioni che appaiono al momento indenni da massicci attacchi di Peronospora.
“In generale – ha detto il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi – la stagione pre-vendemmiale era partita bene un po’ ovunque, poi da maggio in avanti la situazione si è guastata. Siamo passati repentinamente dal problema degli stock in eccesso – attualmente confermato con le Dop in eccedenza a +9% sullo scorso anno – ad uno scenario di probabile importante riduzione dei volumi di raccolta previsti in diverse regioni”.