Oliba, la birra verde all’olio d’oliva prodotta in Spagna arriva in Italia.
Come visto in numerosi articoli, il palcoscenico mondiale della birra e di quello che ruota intorno ad essa è un serbatoio inesauribile di sorprese grazie a storie molto diverse fra loro: queste sono le conseguenze delle differenti culture con le quali è venuta a contatto e di fatti assai curiosi come, ad esempio, alcune leggi davvero bizzarre che ne governano la vendita ed il consumo negli Stati Uniti.
In diverse occasioni, inoltre, abbiamo raccontato della creatività dei mastri birrai di tutto il mondo, artefici della ‘craft beer revolution’, ovvero di quella scuola di pensiero nata pochi decenni fa che sta spingendo un numero sempre maggiore di piccoli birrifici di tutto il globo a creare nuove birre utilizzando ingredienti locali o innovativi, continuando a sperimentare e a dare vita ad un’infinità di prodotti.
Un movimento che ha dato origine ad innumerevoli prodotti originali, fuori dagli schemi, dimostrando quanto sia ampio il ventaglio di materie prime con cui poter creare l’antica bevanda: da quella aromatizzata al bacon a quella che viene prodotta utilizzando escrementi d’oca per affumicare il malto oppure quella più alcolica del mondo, ovvero la scozzese ‘Snake venom’ (‘serpente velenoso’) con una gradazione alcolica del 67%.
Un altro esempio dell’originalità dei prodotti che escono dai micro birrifici di tutto il mondo è la birra alle more di gelso dell’italiano ‘Birrificio di Como’, nata per rendere omaggio ad un patrimonio da valorizzare e conservare, uno dei vanti storici di quest’area: per l’appunto questa pianta e la produzione di seta che hanno reso il territorio lariano sinonimo di qualità nel mondo del tessile.
Una birra che, in quanto ad unicità, non avrebbe nulla da temere in un ipotetico confronto con quella premiata a Parigi come proposta brassicola più originale al mondo, ovvero quella alle olive realizzata in Spagna: un prodotto che, da qualche settimana, si può acquistare anche in alcune città d’Italia (Roma, Bari, Viterbo e Chieti).
Oliba, questo il nome, è una bevanda dall’intenso color verde smeraldo, ma che presenta tutte le caratteristiche delle tradizionali pilsner, a partire dall’abbondante schiuma: nel processo produttivo l’estratto di olive viene aggiunto nella fase finale, quella della fermentazione che dura dieci giorni e viene effettuata in botti di rovere. Tale passaggio consente di esaltare il gusto e l’aroma del prodotto finale.
La birra è realizzata con olive dei Pirenei e secondo le regole dello stile Boehmian pilsner: la ricetta prevede inoltre l’utilizzo di malto d’orzo, concentrato di cartamo (una pianta) e spirulina (una biomassa essiccata). Questi elementi sono presenti, ovviamente, insieme al malto d’orzo e frumento, al luppolo e al lievito.
La bevanda è priva di glutine e dunque è adatta anche alle persone intolleranti a questo composto proteico presente nei cereali: un tema questo che, come abbiamo avuto modo di vedere, è sempre più al centro delle strategie produttive di grandi e piccoli birrifici di tutto il mondo dato che, solo in Italia, sono 250mila i celiaci e il numero è destinato a crescere nei prossimi anni.
Oliba, con una gradazione alcolica del 5%, presenta un intenso aroma di oliva e lievi sentori di ramo d’olivo che s’integrano con i tocchi speziati del luppolo. La bevanda, inoltre, lascia al palato un sapore deciso ed equilibrato, un’untuosità rotonda e leggermente dolce.
Ivan Caellas Colomés, amministratore delegato di OliBa Green Beer, ha spiegato come l’ispirazione per questa birra sia nata durante una degustazione di olio svoltasi nel maggio del 2020 nella tenuta della sua azienda situata nella valle de Barcedana, nella regione spagnola dell’Aragona.
La bevanda, che come detto è stata accreditata come prima del genere e premiata per l’innovazione al Sial-salone mondiale dell’innovazione alimentare di Parigi, è arrivata in Italia: in questi giorni, infatti, è presente nella capitale nell’ambito dello “ShowRum – Italian Rum Festival”, l’annuale salone dedicato ai distillati e alle nuove proposte del mondo brassicolo.
“Qualche settimana fa abbiamo iniziato a distribuirla in Italia – ha spiegato Fabrizio Calvani che rappresenta l’azienda – nelle citta di Roma, Viterbo, Chieti e Bari e siamo al lavoro per presentarla in altre località. Il suo costo al consumo è tra i 4 e i 5 euro per una bottiglia da 33cl. Il prodotto, attualmente, è già distribuito in varie parti del mondo per un totale di 25 Paesi”.
Birra alle olive che dimostra come il palcoscenico mondiale dell’antica bevanda sia in continua evoluzione grazie alla possibilità di utilizzare un ventaglio sempre più ampio d’ingredienti (si pensi, ad esempio, alle sopracitate more di gelso oppure al bacon): questo il motivo principale per cui continua ad incuriosire ed affascinare gli appassionati di prodotti brassicoli e chi si avvicina per la prima volta a questo dinamico e sorprendente mondo.