HomeBirra"Belgian Beer World": a Bruxelles il museo dedicato alla birra belga

“Belgian Beer World”: a Bruxelles il museo dedicato alla birra belga

A Bruxelles, il nuovo museo ‘Belgian Beer World’, illustra e racconta storie e segreti della birra belga.

L’Unesco, quando nel 2016 ha nominato la birra belga patrimonio immateriale dell’umanità, non ha stupito nessuno, tantomeno gli appassionati: da sempre infatti il Belgio è una delle culle dell’antica bevanda, esattamente come la Germania, la Repubblica Ceca e il Regno Unito.

La tradizione brassicola della piccola nazione ha dato vita ad una molteplicità unica di stili che si sono affermati nel corso dei secoli: dalle dissetanti saison prodotte in Vallonia alle oud bruin delle Fiandre, senza dimenticare le lambic e le geuze, birre realizzate da secoli, a fermentazione spontanea che nascono tra Bruxelles e il territorio conosciuto come Payottenland (Anderlecht).

Arte birraria nazionale con una storia antichissima quindi e, per questo motivo, non sorprende il fatto che nella capitale Bruxelles sia stato recentemente inaugurato un museo interattivo dedicato alla birra: si chiama ‘Belgian beer world’ ed è situato nello storico palazzo in stile neoclassico progettato dall’architetto Leon-Pierre Suys fra il 1868 e il 1873 che ospitava la Borsa  (da qui il nome della piazza dove è ubicato, ovvero Place de la Bourse).

La collocazione del museo rappresenta un sorta di rivalsa della birra belga che torna ad ospitare edifici dove una volta veniva prodotta e degustata: per costruire questo imponente edificio, infatti, furono demoliti diversi birrifici, birrerie e locande che si affacciavano sulla riva del fiume Senne.

museo della birra

Il complesso, che ha mantenuto il nome ‘The Bourse’, per l’allestimento del museo è stato sottoposto ad un piano di ristrutturazione da 90 milioni di euro: 103 i birrifici che inizialmente hanno preso parte alla realizzazione del progetto insieme ad alcune associazioni di categoria, mentre, nel corso del tempo, se ne sono aggiunti altri, tutti ovviamente belgi.

Questi storici produttori hanno contribuito ad arricchire l’esposizione con ricette di birre con una storia plurisecolare, macchinari d’epoca per la produzione, foto, manoscritti e molto altro ancora: per tale motivo, il museo promette di diventare presto un’attrazione per i turisti che vogliono approfondire il ruolo della bevanda nella storia e nella vita sociale di questa popolazione.

Nel museo si spazia da sale dedicate al racconto del ruolo dei monasteri (il Belgio è ancora la nazione che ospita il maggior numero di birrifici trappisti, ovvero quelle realtà brassicole che si trovano sotto il diretto controllo dei monaci) ad altre dove si possono testare i diversi profumi che altrettante varietà di luppolo offrono alle percezioni sensoriali.

In altri spazi si racconta invece dell’importanza dell’uso delle spezie che in Belgio (dove da secoli è una pratica assai diffusa), ad esempio, ha portato alla nascita delle witbier (birre prodotte con una miscela di malto d’orzo, solitamente Pils, e frumento non maltato).

Sono presenti anche diverse infografiche, collezioni di bicchieri e di utensili che venivano impiegati lungo tutta la filiera produttiva e vi è inoltre la possibilità di andare alla scoperta della propria birra preferita interagendo direttamente con un impianto di spillatura.

Una volta terminata la visita, si può salire sulla magnifica terrazza del palazzo dalla quale si gode di un panorama a 360 gradi sulla città e si approfitta dell’ampio bar per passare dalla teoria alla pratica: punto di ristoro che, inutile dirlo, è fornitissimo di etichette birrarie ovviamente tutte made in Belgio.

birra museo

Il museo comprende anche un sito archeologico, conosciuto come Bruxelles 1238: sotto l’edificio si trovano infatti le fondamenta e i resti di un monastero francescano risalente al XIII secolo circa: qui la leggenda vuole che sia sepolto Jan Primus duca di Brabante, conosciuto come Gambrinus e vissuto nel 1200, ovvero il leggendario re che diede il primo importante impulso alla produzione della birra in Belgio.

Krishan Maudgal, presidente dell’associazione Belgian Brewers che ha contribuito alla realizzazione del progetto, ha spiegato che il momento clou del tour è la visita con un barista virtuale che aiuterà le persone a: “Scoprire la grande diversità di colori e sapori che offrono le birre belghe: i visitatori saranno guidati attraverso il concetto di gusto, un senso universale, ma soprattutto personale”.

Geert Van Lierde, consulente per le mostre del museo, ha invece sottolineato come: “In Belgio abbiamo sempre avuto la tradizione di creare birre equilibrate, che siano in armonia tra sapore, gusto e retrogusto: questo è senza dubbio uno dei tratti che, in generale, contraddistingue la nostra produzione birraria”.

Il Belgian Beer World appare quindi quasi come un atto dovuto nei confronti di una nazione che è una delle autentiche culle della birra a livello mondiale: varcarne l’ingresso, soprattutto per chi conosce poco o per nulla il mondo brassicolo, è solo la prima tappa di un lungo ed affascinante percorso alla scoperta di un universo caratterizzato soprattutto da quell’infinità di aromi e profumi che rendono la birra belga unica e inconfondibile.

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