Il Chiostro Grande del Museo di Santa Maria Novella Firenze ha ospitato a fine maggio una rinnovatissima edizione della Chianti Classico Collection.
Oltre a Firenze altre 5 città nel mondo Chicago, Firenze, Londra, New York, Monaco, Tokyo (che chiuderà il trenta giugno) saranno o sono state protagoniste di questo grande incontro tra produttori e addetti ai lavori, soci del Consorzio del Gallo Nero, e professionisti del settore e della stampa specializzata.
Dopo 27 edizioni però il Covid ha indotto gli organizzatori a studiare una formula adatta ai tempi per presentare le ultime annate al selezionato pubblico di settore invitato. E la formula in questione non poteva prescindere dall’aiuto della tecnologia per favorire le interazioni remote tra aziende e degustatori; ecco dunque l’utilizzo di una piattaforma finlandese (Brella) che con il supporto di un catalogo virtuale ha consentito di prenotare degustazioni, fissare appuntamenti e interagire a distanza in sicurezza.
I numeri della manifestazione dicono che sono andati in degustazione 196 etichette di Chianti Classico annata, più 9 anteprime della vendemmia 2020, 139 Chianti Classico Riserva e 98 Chianti Classico Gran Selezione; 16 vini che aspirano a diventare Chianti Classico annata, e 14 Chianti Classico Riserva. Erano attese 2800 persone tra addetti ai lavori e giornalisti, per degustare circa 10.000 bottiglie e le aspettative non sono state tradite.
Durante la manifestazione sono state inoltre presentate una mappa di immagini panoramiche che consentono di esplorare le particolarità di ogni zona e area di produzione; ma anche soprattutto una nuova carta geologica comprensiva di 11 sotto cartine che mappano, descrivono e spiegano in modo semplice e concreto la geologia dell’area consentendo così a tutti un più facile approccio a questa materia che così inscindibilmente si lega al mondo della coltivazione della vite.
Nel corso della manifestazione è stato anche tracciato un bilancio dell’ultima annata che ha denotato una lieve flessione nel mercato del Chianti, dovuto soprattutto alle difficoltà del Canale Horeca; ma il Chianti ha comunque tenuto bene rispetto ad altri vini.
Nei mesi estivi del 2020, è stata segnalata inoltre un’ottima ripresa del flusso turistico legato proprio alla visita delle terre del Chianti, luogo ideale per riprendere il contatto con la natura e trascorrere qualche giorno di relax senza rischio di assembramenti, e questo è stato considerato un buon auspicio anche per la stagione entrante che si spera possa esser anche meglio, date le migliori prospettive generali.