Lo sapete a quanti anni fa risale la prima pubblicazione di una guida del vino? Oggi son prodotti editoriali molto apprezzati e per un certo verso “di moda”, ma quasi mezzo secolo fa, quando venne pubblicata la prima, non era esattamente così e si trattò di un’operazione certamente in grande anticipo sui tempi.
L’opera fu ideata e curata, da Andrea Bacci medico e naturalista marchigiano che nasceva nel 1524, dunque esattamente 500 anni fa, e la pubblicò nel 1596 dedicandola al suo mecenate, cardinal Ascanio Colonna; “De naturali vinorum historia” è il nome di questo trattato che da molti viene considerato alle basi dell’enologia moderna.
Bacci nacque a Sant’Elpidio a mare e fu medico personale di Papa Sisto V. Dal 21 al 23 giugno la sua città natale gli ha dedicato una intero weekend lungo chiamato “Enosophia, i giorni del Bacci” con convegni e degustazioni tour guidati e concerti.
L’opera consta di ben sette volumi, brillante l’intuizione, decisamente in anticipo rispetto ai tempi, di dare importanza in particolare ai terreni di coltivazione (gli attuali terroir), oltre che alla qualità dei vitigni.
Il naturalista, scienziato e medico del Papa, che consigliava anche addirittura al Pontefice i vini ideali per integrare la dieta e lenire i vari piccoli malesseri, affrontò e sviscerò l’argomento da ogni punto di vista, non solo quelli agricoli e agronomici, ma anche appunto per esempio quelli nutritivi, cosa che avviene nel libro numero 3. E ogni libro tratta una specifica tematica: il numero 1 di come si è coltivata la vite nella storia, delle qualità e varietà di uva e di vini; il numero 2 dei terreni, il 4 racconta di come si beveva il vino una volta; nel 5 vengono descritti i vini d’Italia provincia per provincia, e nel 6 e nel 7 i vini d’Europa.
Alessandro Regoli, direttore di Wine news una delle più importanti testate specialistiche sul mondo del vino apprezza l’attualità dell’opera. “Io vedo che i giovani di oggi sono comunque desiderosi di conoscere ed entrare in contatto, per esempio, con i luoghi di produzione del vino, con la loro storia, con la loro cultura, con la loro natura, con le loro comunità, che sono le stesse classificate da Andrea Bacci cinque secoli fa, dopo avervi viaggiato”.