Intervista a Paolo Dalla Mora, fondatore e numero uno di Engine. Fra marketing, branding e nuove tendenze.
Quello di Engine, diciamolo, è un caso da manuale. Lanciato nel 2019, in pochissimi anni questo gin compound dell’Alta Langa si è imposto all’attenzione del mercato ed è entrato di prepotenza nelle bottigliere di tutti i cocktail bar italiani (e non solo). Anche se non arriva nella classica bottiglia.
Merito della capacità di vendita di Velier, ormai un vero colosso nella distribuzione di spirit in Italia. Ma anche, se non soprattutto, dell’originalità con cui Engine si presenta, grazie a un’immagine presa a prestito – a partire dal nome stesso – dal mondo dei motori. Così, il packaging riproduce nell’aspetto la classica latta di olio “racing” degli anni ’60 e ’70 e tutta la comunicazione – dal sito web agli eventi dedicati, fino alle sponsorizzazioni – fa riferimento all’universo emozionale che ruota attorno ad auto e moto, fra corse, garage e officine.
Il tutto nasce dall’idea di Paolo Dalla Mora, patron di Engine, un passato fra il commerciale e il marketing di marchi come Sammontana, Nutella, McDonald’s, Disaronno e Moschino. E, più recentemente, anche nella ristorazione, settore in cui la sua famiglia ha coltivato una lunga tradizione in terra friulana: dopo essersi fermato nelle Langhe, ha lanciato con Maurilio Garola l’osteria gourmet Campamac, prima di dare vita al progetto Engine. Per il quale, nella ricerca di un’impostazione di branding innovativa, ha richiamato le sue antiche passioni per i motori, per le corse, per il motocross.
Un solco in cui si inserisce anche l’ultima novità presentata da Engine in anteprima al Velier Live di Milano. Drink & Drive è un concept di intrattenimento immersivo che vedremo la prossima estate in diversi locali, con cui potersi divertire al volante (virtualmente) dopo avere bevuto qualche cocktail. Come ci spiega lo stesso Dalla Mora con uno slogan da navigato uomo di marketing, “è l’unico modo per poter bere e guidare, altrimenti ciccia…”.
Ma le novità non finiscono certo qui. Anzi, in questa intervista ad ApeTime il vulcanico creatore di Engine lascia intendere di avere in testa nuovi progetti. Non necessariamente legati al gin…
L’intervista di Nicole Cavazzuti a Paolo Dalla Mora per ApeTime
Partiamo dall’ultima novità: che cos’è Drink & Drive?
Un doppio simulatore di guida Sparco con cui sfidarsi in una gara automobilistica virtuale dopo avere bevuto un Gin Tonic o un Martini cocktail. E’ l’unico modo per poter bere e guidare… E dopo, per tornare a casa, prendete un taxi!
Lo vedremo nei cocktail bar?
Sì, lo porteremo nei locali con un tour estivo.
Parliamo invece del futuro del bere miscelato: in che direzione andremo, secondo te?
Io punto sempre sui white spirit, in particolare dico vodka. Possiamo replicare con questo distillato ciò che abbiamo fatto con il gin.
Stai dicendo che… arriverà una vodka Engine?
Chissà… potrebbe essere (ride). E poi vedremo che cosa sarà tra qualche anno l’agave italiano. Credo che ci sia bisogno di entrambi: da un lato qualcosa di super versatile e facilmente miscelabile come gin e vodka, dall’altro un distillato più “profondo” e tradizionale, come quelli di agave.
Prima di fondare Engine ti sei occupato per molti anni di marketing. In base alla tua esperienza, quanto sono importanti marketing e immagine per le vendite di un distillato?
In realtà dobbiamo distinguere fra marketing e branding. Un branding accattivante aiuta sicuramente a farti conoscere, ma poi ci vuole il prodotto, in particolare nel food & beverage, perché alla fine è ciò che il cliente mette in bocca. E a quel punto è la qualità a fare la differenza. Nel caso di Engine, poi, possiamo contare su un’ottima struttura di vendita come quella di Velier.
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