Giacomo Russo, Bartender di Palermo e socio effettivo di ABS Professional, ci racconta come ha iniziato la sua carriera dietro al bancone del bar.
La carriera da bartender di Giacomo Russo è iniziata molto presto, mentre ancora frequentava le scuole medie. Era già appassionato a questo mestiere fin da ragazzino e gli piaceva vestire in modo ordinato, con camicia e cravatta anche se si occupava delle pulizie e del lavaggio delle tazzine da caffè in un bar di quartiere, che già a quei tempi era uno dei più frequentati di Palermo.
Giacomo aveva un forte desiderio di crescere velocemente da un punto di vista professionale, ma dato che il suo datore di lavoro glielo impediva, decise di cambiare bar.
Già sapeva fare qualche caffè ma non era così bravo. Ma questo cambio gli è servito come trampolino di lancio per investire il suo tempo nella formazione da autodidatta e continuando a fare la sua gavetta con umiltà, fino ad arrivare a gestire la caffetteria e il banco dei gelati, senza perdere di vista la formazione per la crescita professionale.
Nonostante tutti questi progressi, non si sentiva ancora realizzato e così ha cambiato nuovamente luogo di lavoro, anche per una questione di stabilità economica, ma soprattutto ha iniziato ad affiancare colleghi di un certo spessore e nomea nel mondo del bartending. Oggi vuole ringraziare tutti questi professionisti per gli insegnamenti e i consigli che gli hanno dato. Da qui in avanti Giacomo si è messo in gioco sia nel mondo del bar che del lalvoro in sala.
La tua carriera prende il via dalla miscelazione o dal caffè? Quali sono le tue esperienze?
Ho fatto diversi corsi sia di barman che di latte art, negli anni sono cresciuto professionalmente, ma sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli professionali.
Dopo aver girato i miglior bar di Palermo e non solo, oggi la mia figura di Barman è molto solida ma sempre in crescita, anche perché bisogna stare sempre a passo con i tempi e le mode che cambiano continuamente.
Attualmente lavoro in una bellissima location che si affaccia sulla spiaggia di Mondello, molto frequentata durante la stagione estiva, dove svolgo tutti i ruoli ove vi è necessità o maggior richiesta di impegno e professionalità data l’altra affluenza di clienti.
Barista e bartender: ci puoi spiegare secondo te quale sono le differenze?
In questa domanda mi soffermo pochissimo, perché avendo fatto la gavetta, di cui vado
fiero e orgoglioso, confermo e sottoscrivo che tra le due figure la differenza sta solamente nel fatto che il bartender ha la conoscenza merceologica e culturale. Ma in realtà oggi non è cosi, perché basta miscelare due prodotti e una persona si auto dichiara barman senza neppure aver sudato prima di arrivare al podio.
Alla fine il Barista e il bartender devono essere in grado di mantenere e gestire un banco di qualsiasi natura esso sia.
Per chi vuole cominciare questa professione consigli di partire dalla caffetteria o dalla miscelazione?
Il mio consiglio è cominciare dalla caffetteria con tutte le basi e conoscenza degli ambienti e
delle attrezzature tipiche di un bar, fare formazione continua ma soprattutto fare tanta gavetta di cui essere fieri e orgogliosi.
Diceva Oscar Wilde: “Guarda lontano e quando pensi di essere arrivato guarde sempre più lontano”.
Partecipare alle gare di caffetteria o di cocktail, secondo la tua esperienza arricchisce il bagaglio professionale di un barista/bartender?
Partecipare alle gare arricchisce il proprio bagagliaio professionale, confrontandosi con tanti
colleghi e amici. La cosa importante è che quando si gareggia con altri colleghi non bisogna fare l’errore della competizione stile “Io sono più bravo di te”. L’importante è partecipare e divertirsi passando una giornata in amicizia e fratellanza. Già partecipare è una vittoria.
Verso che direzione va il mondo della miscelazione?
La miscelazione è sempre in movimento cambiano le idee, cambiano gli stili, cambia il modo di bere, ci sono sempre innovazioni che seguono la moda. Io preferisco la miscelazione classica o meglio quella che noi della vecchia generazione abbiamo studiato.
Oggi arrivano richieste assurde da parte del cliente, soprattutto da parte dei giovani.
Questo grazie ai pseudo barman, che definisco “preparatori di bevande miscelate”, i quali non hanno alcuna conoscenza dei vari prodotti che esistono in commercio e di come miscelarli fra loro.
Se ti dovessi identificare in un drink, quale sceglieresti e perché?
Il cocktail in cui mi identifico meglio è il Re dei Pre-Dinner e cioè il Negroni, perché rappresenta per me in primis la storia della nostra professione ma soprattutto perché è un cocktail intramontabile, sempre al passo con i tempi.
Ci descrivi una tua ricetta di cocktail e ci racconti la sua la storia?
La mia ricetta preferita è quella che ho presentato in occasione dell’OWCC (Opern Worl Cocktail Competition) durante la quale rappresentavo A.B.S. Professional (associazione di cui sono socio). La competizione si è svolta l’8 Marzo 2023, e ho voluto dedicare questo mio cocktail alle donne, che sono la cosa più bella e meravigliosa che Dio ha potuto donarci, e per questo dobbiamo proteggerle e difenderle sempre. Il cocktail si chiama Lady Pourple.
Lady Pourple
30 ml Vodka alla Vaniglia
30 ml Triple sec
30 ml sciroppo di violette “Fabbri”
30 ml Infuso di zenzero e cannella
15 ml succo di lime
Si prepara nello shaker e si serve in una doppia coppa da cocktail, decorando con una foglia di alloro.
E’ un cocktail da bere a tutte le ore, visto che ha una gradazione alcolica molto bassa grazie alla presenza di un infuso. Inoltre è un drink dal sentore di vaniglia, zenzero, cannella e dal gusto floreale.