Seconda tappa sudamericana del viaggio alla scoperta dei prodotti brassicoli del mondo: dopo la tappa in Argentina, dove nella citta di Ushuaia, in Patagonia, è situato il birrificio più a sud del mondo, è la volta della Bolivia.
La Bolivia presenta un settore della birra che negli ultimi anni è in costante evoluzione grazie alla nascita di numerosi microbirrifici artigianali avviati sia da boliviani che da europei trasferitisi in questa terra.
Anche in questo caso l’arte della produzione della birra è stata importata dagli europei; fino al 1825 la Bolivia infatti è stata una colonia spagnola, conquistata dal condottiero Francisco Pizarro nel 1535. Nel 1825 quindi le truppe guidate dal rivoluzionario Simon Bolivar l’hanno liberata dall’occupazione iberica. Da allora è una Nazione indipendente nella quale però, fin da subito, le forti tensioni sociali fra le diverse etnie hanno influito negativamente sullo sviluppo economico e strutturale del Paese.
IL PRIMO BIRRIFICIO AUTOCTONO
Questi luoghi, fin dal 1800, hanno costituito un punto d’approdo per numerosi migranti europei provenienti da diversi Paesi, fra cui la Germania, in cerca di fortuna. Fu proprio un tedesco, Alexander Wolf, ad avviare, nel 1877, il primo birrificio autoctono. Situato nei pressi della capitale La Paz, dopo un breve periodo nel quale prese il nome dal suo fondatore, dal 1886 si chiama Cerveceria nacional de Bolivia.
Oggi è il brand più importante della nazione e detiene l’80% delle quote del mercato interno. L’azienda, che adesso fa parte della multinazionale di settore Inbev, si occupa direttamente anche della produzione di parte delle materie prime (circa 30mila quintali d’orzo all’anno) creando così numerosi posti di lavoro: anche per questo motivo l’azienda contribuisce in modo significativo alla crescita del pil nazionale.
La birra che viene prodotta nello storico birrificio, e nei sette nuovi impianti di produzione ubicati in tutto il paese, si chiama Pacena e viene realizzata seguendo la tradizione di cinque differenti stili birrari e cinque è anche il numero delle referenze che compongono il portfolio aziendale.
Due sono le più rinomate: la Pico de Oro e la Centenario. La prima è una lager che si presenta di un intenso color giallo dorato. Con una schiuma corposa, mette in risalto gli aromi del malto e dei cereali utilizzati. Prodotta secondo lo stile delle American Pale lager, ha una gradazione alcolica del 4,8% e al palato offre lievi note amare date dal luppolo.
La Centenario presenta invece le caratteristiche dello stile birrario delle bitter, ovvero le pale ale inglesi ad alta fermentazione e ben luppolate. Con un sapore amaro dato dall’impiego di agrumi, mette in evidenza anche note di malto e di erbe. Si presenta di un color giallo dorato con una schiuma abbondante e persistente. gradazione alcolica: 5,2%.
NASCITA DI NUMEROSI MICROBIRRIFICI
Come sottolineato in precedenza, negli ultimi anni in Bolivia sono nate diverse piccole produzioni brassicole che hanno sede nei pressi della capitale La Paz e delle altre principali città boliviane come Santa Cruz de la Sierra (la più popolosa della nazione. Una filiera che si è sviluppata a partire dal 1996 quando diversi piccoli imprenditori locali ed europei hanno deciso d’investire in questo settore e per farlo hanno dato vita ad un’associazione che li riunisce e dà loro la possibilità di finanziare i propri progetti.
Tra tutti è giusto citare il primo ad aprire i battenti: fu inaugurato dal boliviano Remo Baptista nel 1997 e si chiama Saya. Nel portfolio sono presenti due referenze: la Dorada, che è una Kolsch, e la Negra che è una Boch. Secondo le fonti, specie la prima, è una birra molto apprezzata, motivo per cui la piccola realtà ha riscosso un certo successo sul mercato interno e ora, nel centro di La Paz, esiste un locale dedicato a questo marchio.
Il fatto che in un arco di tempo relativamente breve siano nati diversi microbirrifici (almeno 10 secondo le nostre ricerche) dimostra come la filiera boliviana della birra sia in rapido sviluppo sostenuta da consumi che, secondo le statistiche, sono in costante crescita e da investimenti sempre più importanti in questo settore.