In questi ultimi giorni sui social e sui media, non si parla altro che di movida ma soprattutto dello stupro effettuato da 7 ragazzi su una ragazza di 19 anni, successo a Palermo lo scorso Luglio.
I consiglieri dell’Associazione Bartending Sicilia (Associazione di Barman professionisti con atto costitutivo e statuto depositato presso l’Agenzia delle Entrate), vogliono esprimere il loro parere a riguardo.
Ecco alcuni dati statistici che riguardano i frequentatori della movida.
Le ragioni principali che motivano la scelta di determinate zone per il divertimento serale sono la piacevolezza del luogo (46,7%), il gradimento per l’offerta di locali ed eventi (38,3%) e la praticità (vicinanza casa/lavoro, buoni collegamenti per il 37,5%). I consumi dei giovani consistono prevalentemente in cocktails/superalcolici (63,3%) e birra (55%); a seguire il vino con il 12,5%; da non trascurare anche un 8,3% di consumi di bevande analcoliche, a significare che la movida non si identifica esclusivamente con l’alcol.
Nella buona parte delle movide spesso troviamo non professionisti (pseudo-barman) e imprenditori che vogliono solo guadagnare facile.
I frequentatori delle movide spendono in media tra i 10 e i 20 euro per sera, secondo la nostra esperienza questa somma tra i giovani non è spesa assolutamente per bere bene e per passare una serata in compagnia, ma solamente per farsi del male.
Fenomeni critici e di conflittualità sono individuati: nell’affollamento delle strade ed i connessi problemi di viabilità, e nei comportamenti problematici che in alcuni casi possono essere causati dal consumo di alcolici. Il 70% dei rispondenti rileva anche però particolari conflittualità con i residenti.
I problemi di traffico e di decoro sono considerati le conseguenze negative principali della movida. Oltre le varie denunce per rumore, schiamazzi, musica ad alto volume, ecc.
Gli eventuali interventi di rimedio, secondo noi barman professionisti, dovrebbero consistere in una maggiore presenza dei vigili urbani per arginare le criticità, magari creare una ronda unitamente a dei professionisti del Food & Beverage per capire se nei locali chi sta operando ha la conoscenza merceologica di ciò che sta vendendo e se ha la preparazione e l’abilitazione nel preparare Cocktail e servire alcolici e superalcolici, inoltre riteniamo che gli strumenti quali le ordinanze, che limitano vendita e consumo di alcol, sono ritenute insufficienti (21%) o inutili e facilmente aggirabili (31%).
Il confronto con residenti, amministratori, gestori dei locali ed esperti.
Pur con differenze nelle movide considerate, i residenti prospettano una valutazione piuttosto diversa da quella dei frequentatori. In alcune zone in particolare, i residenti si sentono penalizzati rispetto ai cosiddetti “city users” e lamentano la scomparsa degli esercizi tradizionali a favore di una “monocultura” di pub, ristoranti, wine-bar, ecc.
L’eccesso di offerta sull’asse divertimento turismo rischia di forzare un processo di trasformazione dei quartieri e di allontanamento dei vecchi residenti, così come di innescare un conflitto tra la dimensione diurna e quella notturna della città.
Inoltre il tema della sicurezza, nonostante gli sforzi dell’amministrazione per adottare regole definite e farle rispettare, è sentito ancora come critico. Se in alcune zone la nuova offerta ha costituito un miglioramento e attenzione alla qualità più che alla quantità i gestori, consapevoli delle responsabilità individuale, chiedono coordinamento e supervisione rispetto a concorrenza sleale e autorevolezza dell’intervento dell’amministrazione sul tema della sicurezza (nonostante il riconoscimento verso l’impegno della Polizia locale).
La nostra opinione sulla sicurezza e quella di aumentare i controlli non solo a livello di pubblica Sicurezza, ma soprattutto i controlli devono avvenire qualora una persona X vuole aprire una qualsiasi attività di: “ Pub, Bar, Ristoranti, Locande, Osterie, American Bar, Discoteche ecc……, questi controlli dovrebbero avvenire da parte delle istituzioni e degli uffici competenti prima di avviare l’attività mettendo dei paletti e degli obblighi” in primis quella di valutare attentamente le assunzioni di personale professionista con esperienza maturata e con una formazione a 360°.
Inoltre vogliamo coinvolgere e sensibilizzare gli istituti scolastici nel creare assieme a noi dell’associazione e magari coinvolgendo medici e forze dell’ordine per divulgare il bere consapevole, spiegando e documentando l’alcol, e tutto ciò che gira attorno alla Movida.
Il Progetto che abbiamo in cantiere e che vogliamo sottoporre alle istituzioni lo abbiamo denominato “A.B.S. PROFESSIONAL ADOTTA LA SCUOLA”. Speriamo di organizzare appena iniziano le prime lezioni di incontrare gli allievi di 4°e 5° anno di diversi enti scolastici.
Inoltre ci teniamo a dire che ci dissociamo da tutti quei pseudi professionisti del settore, che non hanno esperienza alcuna e che non hanno nessuna formazione.
Qualora gli organi competenti volessero avere un confronto con la nostra associazione e con i nostri associati siamo a diposizione per trattare approfonditamente l’argomento “MOVIDA” ma soprattutto l’argomento “ALCOl”.
Il nostro motto: “Bere bene e consapevole, ma bere per ricordare non per dimentirare…”