Qual è stato il vigneto migliore d’Italia nel 2022 secondo l’indice Bigot? Ben 70 sono quelli che hanno superato i 90 punti su 100.
Una quantità che percentualmente cresce rispetto all’anno precedente rilevato, rispetto al quale sono cresciuti anche considerevolmente il numero dei vigneti analizzati.
Problema irrisolto, eterno dilemma e fonte di discussioni infinite tra esperti del vino è sempre stato l’interrogativo se per fare un buon vino buono sia più importante un’uva di qualità massima o se si possa recuperare anche con migliori pratiche di cantina.
A mettere un punto fermo in questa diatriba è intervenuto qualche tempo fa l’indice Bigot, un sistema messo a punto da un agronomo friulano, Giovanni Bigot appunto, che fa una fotografia della qualità di un vigneto registrando 9 parametri riscontrabili sul campo: produzione, superficie fogliare esposta (SFE), rapporto tra metri quadri di foglie e quantità di uva per ceppo, sanità delle uve, tipo di grappolo, stato idrico della pianta, vigore vegetativo, biodiversità e microrganismi ed età del vigneto.
Il miglior punteggio 2022 è stato realizzato da un vigneto Inferno – Nebbiolo cartello dell’azienda Aldo Rainoldi, in Valtellina.
L’indice, brevettato, innovativo e frutto di 20 anni di ricerche, si propone di dare uno strumento ai viticoltori per valutare i propri vigneti e anche per migliorarli seguendoli stagione per stagione.
Per facilitare le aziende è stata anche creata un’app attraverso la quale inserire le osservazioni dei 9 parametri richiesti e che restituisce alla fine delle rilevazioni (un’operazione che si dice duri al massimo 60 minuti) il valore dell’indice di Bigot del vigneto in esame. Il risultato dei vigneti analizzati nel 2022 è ottimo specialmente se si considerano le difficoltà climatiche legate alla perdurante siccità.
L’ideatore del metodo spiega così il risultato in una intervista a “Winenews”. “I risultati ottenuti sono frutto dell’impegno e dei metodi messi in atto dai viticoltori; l’uomo, al centro del vigneto, ha il potere di prendere le decisioni giuste anche quando il clima sta cambiando e l’Indice Bigot, utilizzato durante tutto l’anno, è uno strumento di guida efficace per individuare l’obiettivo e percorrere la strada migliore per raggiungerlo. Solo monitorando i dati disponibili e attraverso scelte agronomiche specifiche è possibile ottenere una qualità dei vigneti e dei vini molto elevata. Gli assaggi dei vini a pochi mesi dalla vendemmia confermano in anteprima i risultati”.